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Un ragazzo accusato di Swatting è stato condannato a 25 anni di prigione [AGGIORNATO]

Paul Horner, un quindicenne accusato di swatting, è stato condannato a 25 anni di prigione per aver effettuato due chiamate nelle quali denunciava falsi omicidi avvenuti per mano di altri videogiocatori. Una condanna esemplare che punta a mettere fine ad una pratica pericolosa ma sempre più diffusa.
A cura di Marco Paretti
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AGGIORNAMENTO: Alcuni utenti su reddit hanno rivelato che la notizia è falsa. Nonostante questo la pratica dello swatting può portare a gravi conseguenze e sicuramente arriveranno dure pene per i responsabili.

ARTICOLO ORIGINALE: “Se le indagini confermeranno che quello di oggi è stato uno scherzo, i responsabili saranno perseguiti e puniti duramente secondo la legge”. Una dichiarazione che ora suona come una premonizione, giunta alla vigilia del processo contro Paul Horner, un quindicenne accusato di Swatting, la pratica sempre più diffusa in America secondo la quale si lanciano falsi allarmi e si contano i punti in base a quanti poliziotti intervengono nell’operazione. Una pratica principalmente legata ai videogiocatori, visto che gli episodi di swatting più famosi si sono registrati in seguito a sconfitte avvenute online in titoli come Call of Duty, Battlefield e Counter Strike.

Lo scenario più diffuso vede i giocatori sconfitti chiamare le autorità denunciando un omicidio, gli agenti si presentano in forze e trovano solo il giocatore colpevole di aver vinto troppe partite di fila. 
Il fenomeno è ormai sfuggito di mano a tutti, soprattutto ai giovani protagonisti che ormai senza ritegno chiamano le autorità denunciando scenari da incubo, prontamente smentiti in seguito all’irruzione da parte della squadra SWAT.
Il prezzo da pagare per operazioni di questo tipo è però davvero alto: circa 10.000$ per ogni uscita degli agenti, secondo le stime dei responsabili dell’unità d’attacco. Una pratica che andava fermata al più presto, a tutti i costi. Deve aver pensato questo il giudice Arthur Digsby quando ha deciso di condannare il quindicenne a 25 anni di reclusione in una prigione federale con l’accusa di terrorismo domestico. Una punizione dura, esemplare e che punta a scoraggiare eventuali futuri episodi di swatting.

Paul Horner

Horner è la prima persona ad essere condannata in seguito ad un caso di swatting, o meglio, a diversi casi di swatting; le indagini hanno infatti rivelato che negli ultimi mesi il giovane ha effettuato diverse chiamate al 911 per “denunciare” i giocatori rivali, i quali si sono visti invadere la casa da intere squadre di agenti.
 "Ho appena ucciso quattro persone" avrebbe detto al 911 "Se la polizia farà irruzione ucciderò anche loro".
L’accusa ha dimostrato che Horner, la cui identità online è nascosta dietro al nick BadAssDwg69, avrebbe ottenuto i dati dell’avversario e chiamato le autorità in seguito a diverse sconfitte al popolare videogioco Battlefield 4. Horner avrebbe chiamato la polizia denunciando un omicidio e una situazione nella quale erano coinvolti degli ostaggi. A quel punto una squadra SWAT ha fatto irruzione nell’edificio, colpendo e ferendo gravemente il padre del videogiocatore. Ulteriori indagini hanno confermato l’inesistenza della situazione di pericolo e hanno portato alla condanna di Horner. Condanna che, nonostante la minore età dell’accusato, sarà eseguita completamente secondo le disposizioni del Patriot Act introdotto nel 2001. Una volta letta la sentenza definitiva, il giovane è stato più volte preda di crisi di pianto isteriche, tanto che il giudice è stato costretto a farlo uscire dall'aula. "Ignorare le conseguenze perché non si è riflettuto sul possibile esito delle proprie azioni non assolve nessuno" ha spiegato il giudice "Pensare che le tue azioni fossero solo uno scherzo non le rende solo uno scherzo".

La notizia giunge all’indomani di un altro episodio di swatting, il quale ha visto la casa di Jordan "Kootra" Mathewson, un famoso “streamer” di videogiochi con quasi 800.000 iscritti su Youtube, venire invasa da un’intera squadra SWAT che ha fatto irruzione nell’appartamento immobilizzandolo a terra e perquisendo la stanza, in piena tenuta d’assalto. Secondo un canale televisivo di Denver, la polizia è stata mobilitata in seguito ad una denuncia effettuata al 911 secondo la quale nella casa era presente un uomo armato e pronto ad uccidere, con già alcune vittime accertate.
Quello che però ha creato interesse nella faccenda è che ogni singolo istante dell’irruzione è stato documentato proprio dalla diretta su Twitch. Il piccolo riquadro raffigurante Jordan – trovate il video ad inizio articolo – mostra gli istanti precedenti ed immediatamente successivi allo sfondamento da parte della squadra SWAT, che fa stendere a terra il giovane e perquisisce l’appartamento. Sullo schermo, nel frattempo, prosegue il gioco e, soprattutto, la diretta.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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