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Opinioni

5 videogiochi open world da giocare dopo la fine della scuola

I videogiochi open world, si sa, sono tra quelli più soddisfacenti ma anche più difficili da affrontare. Non tanto per la difficoltà di gioco in sé, ma perché richiedono un grande impegno per essere esplorati completamente. Quale miglior momento per farlo, quindi, che la fine della scuola: ecco 5 consigli sui titoli open world da giocare.
A cura di Marco Paretti
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I videogiochi open world, si sa, sono tra quelli più soddisfacenti ma anche più difficili da affrontare. Non tanto per la difficoltà di gioco in sé, ma perché richiedono un grande impegno per essere esplorati completamente, scovando tutte le piccole chicche nascoste e portando a termine tutte le missioni, non necessariamente solo quelle della trama principale. Quale miglior momento per farlo, quindi, che la fine della scuola e il molto tempo libero che questo comporta. Senza ovviamente dimenticarsi di uscire e godersi il bel tempo, ecco 5 consigli sui titoli open world da giocare appena finito l'anno scolastico.

Far Cry 5

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Di certo la scelta perfetta per chi vuole gustarsi una storia avvincente e giocare un ottimo sparatutto ambientato negli Stati Uniti, dove il protagonista se la dovrà vedere con una setta di fanatici religiosi e di armi da fuoco. Il quinto capitolo dell'ormai famosa serie di Ubisoft si pone come un'ulteriore evoluzione dell'approccio già fortunato degli ultimi capitoli: una trama interessante e attuale unita ad un gameplay che convince e diverte, il tutto reso ulteriormente più interessante da una struttura più chiara e guidata della storia ma che non preclude la libertà d'azione. Insomma, se vorrete affrontare la storia in maniera diretta nulla vi distrarrà dal farlo, ma se preferite esplorare tutta l'enorme mappa del gioco potrete farlo liberamente scoprendo anche una notevole cura per i dettagli.

State of Decay 2

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Una simulazione di sopravvivenza durante un'apocalisse zombi. Basterebbe questo per intrigare un grande numero di giocatori, peraltro con un titolo che va a seguire un primo capitolo accolto con piacere dai giocatori. Non è un titolo facile e di certo sconsigliato a chi ricerca un mondo aperto dove però sia importante e rilevante anche l'aspetto narrativo. Delude invece l'aspetto tecnico, le cui carenze sono in parte bilanciate da un migliorato sistema gestionale e da un mondo di gioco più ricco, che garantisce molte ore di avventura. Il tutto, ovviamente, può essere giocato con fino a tre amici per un team di 4 persone.

Sea of Thieves

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Il gioco perfetto per un gruppo di amici. In Sea of Thieves si può salpare per i mari a bordo di un Galeone – o una piccola imbarcazione – in solitaria o accompagnati da 1, 2 o 3 amici. È quando l'equipaggio da 4 persone è al completo che il gioco dà il meglio di sé: gestire la nave, le vele, l'ancora, i cannoni e le riparazioni diventa un preciso gioco di squadra che in alcune occasioni diventa davvero soddisfacente. Può sicuramente sembrare ripetitivo e poco vario, ma la verità è che la varietà di situazioni nelle quali ci si può trovare è davvero ampia e Sea of Thieves dà il meglio di sé non tanto nelle semplici missioni, ma negli imprevedibili viaggi che le caratterizzano. Nei prossimi giorni arriverà anche il primo aggiornamento gratuito che andrà ad aggiungere nuovi contenuti al gioco: nel corso dei prossimi mesi ne arriveranno altri che, almeno in teoria, manterranno vario il tutto.

Burnout Paradise Remastered

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Non è propriamente recente, ma di certo la riedizione in alta definizione di Burnout Paradise rappresenta una soluzione perfetta per tutti gli amanti dei giochi di guida. D'altronde il titolo ha segnato la storia del genere, portando ad un profondo cambiamento in chiave open world di un settore che oggi attinge chiaramente da questo capitolo. Questa volta la remastered garantisce i 60 frame per secondo per un'azione ancora più adrenalinica. Sulla qualità del titolo c'è poco da dire: se non l'avete giocato al tempo – ma anche se lo avete fatto – questo è di certo il momento migliore per prenderlo in mano.

Metal Gear Survive

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Con Kojima non più alle redini della serie, Konami non ha avuto altra scelta se non quella di trovare un approccio diverso al leggendario brand videoludico. Il risultato è stato una sorta di mix tra le meccaniche di Metal Gear Solid V e quelle di un survival horror. Non è esente da problemi, ma gode anche di qualche caratteristica interessante. L'impatto iniziale è positivo sebbene l'idea di base possa cominciare a risultare ripetitiva, anche a causa dell'assenza di veri e propri colpi di genio. In ogni caso, Metal Gear Survive può interessare i giocatori che sentono la mancanza delle meccaniche basilari della serie e quelli interessati a dinamiche di sopravvivenza. Anche in multiplayer.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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