Il giorno tanto atteso dagli utenti Xbox è finalmente arrivato: l'aggiornamento della dashboard – il sistema operativo della console – più corposo della sua storia si sta pian piano facendo strada all'interno delle console di tutto il mondo. Un aggiornamento annunciato da tempo che si propone come il più grande cambiamento della One di sempre. Per un motivo particolare: con la nuova dashboard l'Xbox One saluta l'arrivo di Windows 10. Ma anche la (quasi) scomparsa di Kinect, che a questo punto vede sempre più vicina la sua morte definitiva.
Per due anni la console di nuova generazione di Microsoft è stata potenziata da Windows 8, un sistema tutto sommato di buon livello ma che in ambiente videoludico ha creato non pochi problemi. La "vecchia" dashboard era valida, ma possedeva degli elementi estremamente inusuali per un ecosistema di questo tipo. Prima su tutti, la necessità di dover effettuare tante, troppe azioni per navigare attraverso i menu. Una scarsa intuitività che cozzava con le molte opzioni offerte dall'Xbox One, che oltretutto non si propone solo come console da gioco ma anche come vero e proprio centro multimediale dal quale, peraltro, guardare anche la classica televisione.
Tutta l'esperienza utente era stata suddivisa in applicazioni: la lista amici, le impostazioni, l'elenco dei giochi, etc erano tutti elementi che richiedevano l'apertura di un'app specifica, con conseguente tempo d'attesa. Per questo l'update a Windows 10 era molto atteso: Microsoft ha imparato dai propri errori e ha avvicinato l'esperienza a quella che caratterizzava l'Xbox 360. Sembra un paradosso ma è così: la nuova dashboard risulta essere più reattiva perché rispecchia molto di più l'impostazione della console precedente, con un generale incremento di velocità e scelte di design più ragionevoli ed efficienti.
Ora è tutto più funzionale, dalla lista amici alla possibilità di invitarli nella nostra partita premendo un tasto, fino alle impostazioni non più nascoste dietro pagine e pagine di menu e una maggiore rilevanza offerta ad elementi chiave dell'esperienza utente. L'impostazione generale è ora molto più incentrata sul controllo mediante controller; un elemento che non stupisce, visto che gran parte delle difficoltà precedenti erano dovute al fatto che la prima dashboard di Xbox One si basava fortemente sulle gesture con le quali navigare tramite Kinect, la periferica di riconoscimento del movimento di Microsoft. Dispositivo che nel corso dell'ultimo anno è uscito sempre più di scena, perdendo il suo posto di rilievo all'interno di ogni scatola e diventando un semplice accessorio costantemente snobbato dagli sviluppatori.
Un'altro colpo mortale al Kinect? Forse, di sicuro nella nuova dashboard non sarà più possibile navigare nei menu utilizzando i movimenti delle mani, ma solo (in maniera ovviamente opzionale) controllare il tutto tramite la voce. "La verità è che gli utenti non utilizzavano le gesture praticamente mai" ha spiegato Mike Ybarra, responsabile degli aggiornamenti di Xbox One. "Continueremo ad ascoltare i feedback delle persone per capire se le rivogliono". Quello che doveva essere l'elemento di spicco della nuova console, quindi, non è riuscito a conquistare gli utenti che, di fatto, lo considerano ancora un dispositivo non indispensabile. Tanto che nel corso delle ultime conferenze stampa di Microsoft la tecnologia non è stata nemmeno citata.
Focus pieno su Windows 10, quindi, che va a migliorare l'esperienza globale non senza qualche problema qua e là. Inevitabili i crash di qualche applicazione e da segnalare problematiche legate alla visione dei programmi televisivi, così come mancano ancora alcune funzionalità annunciate negli scorsi mesi. Proprio come Windows 10 per PC, però, il rilascio non si è concluso qui: nel corso delle prossime settimane Microsoft rilascerà diversi aggiornamenti attraverso i quali riempire i buchi lasciati aperti da questo aggiornamento iniziale e introdurre nuove funzionalità, compreso il supporto all'assistente vocale Cortana. L'obiettivo è quello di riprendersi dal caotico lancio della console, che in due anni non è ancora riuscita a rimettersi in carreggiata proprio a causa di un ecosistema troppo differenziato rispetto a quello che caratterizzava gli altri prodotti di Redmond. Questa volta, peraltro, l'azienda ha anche un asso nella manica: l'aggiornamento di oggi porta con sé anche la retrocompatibilità dei titoli per Xbox 360. Inizialmente saranno 104, ma il loro numero crescerà nel corso dei prossimi mesi.