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Opinioni

Skylanders Battlecast, le carte da gioco prendono vita (e sfidano Hearthstone)

Annunciato lo scorso agosto, Skylanders Battlecast esce oggi su tutte le piattaforme e va a proporre un gioco di carte collezionabili in versione mobile che si avvale dell’utilizzo di carte reali e della tecnologia alla base della realtà aumentata.
A cura di Marco Paretti
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La serie Skylanders riparte da due. Uno sarà con molta probabilità il nuovo capitolo della serie principale e l'altro un nuovo approccio per una delle saghe più apprezzate dal pubblico più giovane. Annunciato lo scorso agosto, Skylanders Battlecast esce oggi su tutte le piattaforme e va a proporre un gioco di carte collezionabili in versione mobile che si avvale dell'utilizzo di carte reali e della tecnologia alla base della realtà aumentata. In breve, è possibile acquistare fisicamente le carte per poi scansionarle attraverso la fotocamere del proprio smartphone o tablet, sia Android che iOS: a questo punto i personaggi o le azioni raffigurate nella realtà saranno utilizzabili all'interno del gioco.

Un approccio che va a fondere l'anima di Skylanders – cioè l'utilizzo di elementi fisici in grado di interagire con quelli virtuali – e le regole dei giochi di carte che tanto stanno spopolando nell'ambiente videoludico, come Hearthstone e la versione digitale di Magic: The Gathering. La serie Skylanders, prodotta da Activision, è in poco tempo diventata il videogioco per bambini numero 1 a livello mondiale, vendendo oltre 250 milioni di action figure da quando ha inaugurato la categoria dei “giocattoli che prendono vita” nel 2011 con il debutto di Skylanders Spyro’s Adventure.

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Era scontato, quindi, che l'azienda volgesse lo sguardo anche su altri lidi, soprattutto se proficui come si è dimostrato essere quello delle carte. Con un prodotto dotato di una marcia in più: se è vero che anche su Hearthstone i pacchetti vanno acquistati digitalmente – o "guadagnati" giocando e vincendo le partite – in Skylanders bisogna acquistare fisicamente i pacchetti di carte in negozio, come si faceva un tempo (e si fa tuttora) con Magic. Questo comporta due fattori chiave: la presenza di un elemento fisico nel processo ludico dei più piccoli e l'interazione tra mondo reale e virtuale nella fase di gioco. Un elemento, quest'ultimo, che ha fatto la fortuna della serie, da sempre basata su statuette che prendono vita.

In un certo senso qui il funzionamento è lo stesso, a parte il fatto che non esistono basi dotate di sensori NFC: il processo di riconoscimento della carta avviene attraverso la fotocamera del proprio dispositivo, che, una volta inquadrata la carta, farà prendere vita al personaggio sullo schermo in realtà aumentata. Fin qui il processo è puramente visivo, ma la scansione è necessaria per un altro elemento fondamentale, cioè l'inserimento della singola carta nel mazzo virtuale. Inserimento che può avvenire una sola volta: dopo aver registrato il codice, questo diventa inutilizzabile da altri giocatori. Non sarà possibile, quindi, passare la carta agli amici per far sbloccare anche a loro mostri e attacchi.

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Il gioco vero e proprio si svolge poi selezionando tre personaggi – quelli disponibili sono ovviamente gli stessi presenti nel gioco per console – e sfidando altrettanti nemici attraverso l'utilizzo a turni delle carte inserite nel proprio mazzo. Quest'ultimo, ovviamente, può essere completamente personalizzato creandolo a mano da zero o lasciando al software il compito di autocompletare il mazzo. L'approccio, insomma, è quello giusto, per lo meno per differenziare il brand dai capitoli principali della serie e, soprattutto, dalle altre proposte nel campo dei giochi di carte collezionabili. Peccato che gli sviluppatori non abbiano pensato anche ad un gioco per le carte fisiche, che di fatto restano senza scopo dopo la scansione iniziale. Tutto sommato, però, il focus del gioco è chiaramente un altro: il software su tablet e smartphone. Basterà questo per erodere il predominio di Hearthstone? Solo il tempo saprà dirlo.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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