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Far Cry 4, Ubisoft ci porta sulle vette dell’Himalaya

Benvenuti nel Kyrat, un paese sull’Himalaya dilaniato dalla guerra civile. In Far Cry 4 siamo Ajay Ghale, il figlio di uno dei fondatori del Sentiero d’oro, un gruppo rivoluzionario da sempre in lotta con il tiranno Pagan Min. Tra animali feroci, gadget e un trama ben costruita, il titolo riesce ancora una volta a rapire i videogiocatori e a portarli in un mondo fantastico.
A cura di Marco Paretti
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Far Cry 4 recensione

Un pullman percorre una tortuosa strada di montagna nel Kyrat, un paese immaginario sull'Himalaya. A bordo c'è Ajay Ghale, un giovane originario del luogo ma fuggito insieme alla sua famiglia diversi anni prima, lontano dalla guerra civile che ha straziato tutto il territorio. Si trova lì per spargere le ceneri della madre, morta da qualche mese, il cui ultimo desiderio era proprio quello di tornare nel paese da cui era fuggita.
Il pullman viene fermato, i suoi occupanti ribelli uccisi. Fanno parte del Sentiero d'oro, un gruppo ribelle fondato proprio dal padre di Ajay. Nello stesso momento facciamo la conoscenza di Pagan Min, il dispotico re della zona, dal quale veniamo invitati nella sua residenza. In poco tempo Ajay viene liberato e portato nella sede del gruppo, dove avrà inizio la sua avventura nello strano e meraviglioso mondo del Kyrat.

In pochi minuti ci viene presentato Far Cry 4 in tutta la sua immensità, sia dal punto di vista dei personaggi che da quello delle ambientazioni. I primi godono di una caratterizzazione incredibile, in grado di non cedere un passo anche quando si analizzano i personaggi secondari. La vera star, però, è proprio Pagan, un tiranno completamente folle che ben continua la tradizione di personaggi d'eccezione inaugurata con Vaas, il cattivo di Far Cry 3.
Pagan è caratterizzato da una vena folle meno marcata rispetto a Vaas, ma non per questo meno presente. Si capisce dai primi istanti di gioco e, in poco tempo, permette alla trama di decollare. Questo quarto episodio consacra la serie come una delle più curate dell'attuale panorama videoludico, una vera e propria fenice che non solo è stata in grado di risorgere dal fallimentare secondo episodio, ma l'ha fatto dando vita ad un gioco grandioso e apprezzato all'unanimità da critica e videogiocatori.

Far Cry 4 recensione

Nonostante questo, però, Far Cry 4 è stato subito additato come un "more of the same", una minestra riscaldata che prende di peso le meccaniche del precedente episodio e le riporta pari pari in una nuova ambientazione. Eppure basta passare un po' di ore nel Kyrat per capire che non è affatto così e, anzi, la serie è riuscita ad evolversi pur restando ancorata ad un livello qualitativo altissimo.
Il Kyrat, innanzitutto, rappresenta la differenza maggiore nei confronti del terzo capitolo. Non ci troviamo più in un ambiente per lo più pianeggiante, ma in un luogo caratterizzato da rilievi montuosi e fiumi in piena, nel quale dovremo stare molto attenti ad ogni spostamento ma che allo stesso tempo ci fornisce nuovi ed efficaci approcci nei confronti dei nemici. Le abilità di marcamento con le quali selezionare i bersagli e pianificare le nostre mosse sono stati ereditati da Far Cry 3, ma il territorio montuoso ci permette di osservare con più facilità i luoghi da assaltare e scegliere con più libertà le modalità di attacco. Possiamo agire nell'ombra eliminando i nemici con attacchi corpo a corpo, oppure presentarci armati fino ai denti alle porte dei rifugi e mettere a ferro e fuoco il tutto.

In questa scelta aiutano molto i nuovi gadget messi a disposizione dei giocatori: rampini, elicotteri monoposto, tute alari e molto altro. La rognosa conformazione del terreno viene controbilanciata dalle numerose possibilità di spostamento offerte dal gioco, tra le quali spicca però il rampino, vero compagno fidato del protagonista che ci permette di scalare montagne, dondolare sui burroni e sfruttare la dimensione verticale come mai prima d'ora.
Al resto ci pensano la trama e le missioni secondarie. Le tante, troppe missioni secondarie. Se appartenente a quel ramo di videogiocatori che sono soliti completare al 100% i giochi, in Far Cry 4 troverete pane per i vostri denti. Tra storia principale, missioni secondarie, allucinazioni, raccolta di materiale e pelli, esplorazione, oggetti collezionabili e molto altro la carne al fuoco è davvero tanta, forse troppa per la maggior parte dei videogiocatori.

Far Cry 4 recensione

La ciliegina sulla torta è costituita dal comparto multigiocatore, una vera manna per gli amanti della cooperativa. In qualsiasi momento potremo invitare i nostri amici nella partita e mettere a ferro e fuoco tutto il Kyrat insieme. In un attimo assaltare i covi nemici diventa qualcosa di estremamente divertente e incredibilmente distruttivo. Una modalità resa ancor più interessante dalla moltitudine di veicoli utilizzabili, dagli elicotteri alle jeep, dalle moto agli elefanti. Sapete che si possono cavalcare gli elefanti, vero?
Far Cry 4 prende molti elementi dal capitolo precedente, ma li inserisce in un contesto così ben studiato che è impossibile colpevolizzarlo per le similitudini tra i due giochi. Il titolo è corposo, sia dal punto di vista della trama che da quello delle possibilità, divertente ed estremamente accattivante. Il Kyrat è un meraviglioso paese dilaniato da una guerra civile, una splendida rappresentazione dell'Himalaya caratterizzata da animali feroci, tribù in lotta tra loro e panorami mozzafiato. Far Cry 4 ha fatto centro, di nuovo. Benvenuti nel Kyrat.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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