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Angela Merkel, i cosplay e un paese che crede nei videogiochi

Angela Merkel ha inaugurato l’edizione 2017 della Gamescom, la fiera videoludica più grande al mondo che ogni anno si svolge a Colonia. Un punto di svolta importante nel continuo sforzo per riconoscere il medium come forza motrice economica di un paese.
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A cura di Marco Paretti
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Angela merkel gamescom

I videogiochi come forza motrice culturale ed economica di un paese. Un patrimonio in grado di spingere ulteriormente l’economia nazionale ed esportare nel resto del mondo le competenze e l’unicità dei singoli paesi. Ma che soprattutto cessa di essere solo un passatempo per assumere le (giuste) sembianze di un'industria nel pieno delle forze. È ciò su cui il settore sta puntando da anni, sostenuto da un mercato in costante crescita che ormai ha raggiunto cifre miliardarie: solo in Italia l’industria videoludica vale più di 1 miliardo di euro. Per questo l’apertura della Gamesom, la fiera videoludica più grande del mondo, quest’anno ha un’importanza particolare: ad inaugurare la fiera è stata Angela Merkel, cancelliera della Germania, che per la prima volta ha presenziato l’apertura di uno dei momenti videoludici più importanti al mondo.

“I videogiochi sono importanti tanto quanto i beni culturali” ha spiegato la Merkel nel suo discorso di apertura. “Rappresentano un’importante forza innovativa ed economica. Per questo sono felice di essere venuta a Colonia per sostenere lo sviluppo di questa industria”. Un intervento importante, sostenuto da un elemento che nelle ore successive ha catturato l’attenzione del web: la fotografia della Merkel circondata da un gruppo di cosplayer, da Super Mario ai personaggi di videogiochi iconici come Overwatch, Little Big Planet e Kingdom Hearts. Un’immagine che nel suo piccolo segna un’era, quella dove il medium videoludico non è più solo un gioco ma un settore importante per l’economica di un paese. E il fatto che sia la Germania ad aver sottolineato questo aspetto rende il momento ancora più importante.

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“Siamo felici che la cancelliera Angela Merkel abbia inaugurato la Gamescom” ha commentato Felix Falk, Managing Director della BIU, l’associazione di categoria tedesca. “La sua visita e il suo discorso hanno sottolineato la grande importanza dei videogiochi per il settore digital e per il business. Ora l’obiettivo è quello di migliorare le condizioni basilari per l’industria, in modo da rendere i giochi ‘Made in Germany’ delle hit da esportare”. Nel corso della prima giornata di apertura la Merkel ha visitato alcuni padiglioni della Koelnmesse, la fiera di Colonia che ospita la fiera in questi giorni. Durante la visita ha provato con mano Minecraft, dove è stata omaggiata con un avatar personalizzato, e Farming Simulator, un simulatore di azienda agricola. Anche in questo caso le immagini che la ritraggono pad alla mano sono diventate virali in poco tempo.

L’input dato dalla Germania in questo senso è solo l’ultimo elemento ad aver sottolineato l’importanza dell’industria videoludica nell’economia di un paese. In questo la Polonia è una delle nazioni più evolute: nel 2011 l’allora Primo Ministro Donald Tusk donò a Barak Obama una copia di The Witcher 2 come esempio di prodotto di punta realizzato da uno studio di sviluppo polacco, CD Projekt Red. Ad oriente, invece, il Giappone ha dimostrato che i videogiochi possono essere importanti elementi culturali con il materiale promozionale realizzato per le olimpiadi che si svolgeranno a Tokyo nel 2020: dal primo spot alle pubblicità attualmente presenti nella capitale, i videogiochi rappresentano l’elemento principale nella promozione dell’evento. Un approccio giustificato non solo dalle opportunità lavorative offerte da un settore nuovo e in crescita, ma anche dalla possibilità di esportare i propri prodotti nel resto del mondo al pari di qualsiasi altro bene culturale prodotto da un paese. In questo il Giappone è da anni in prima linea: se oggi conosciamo usi e costumi del Sol Levante è in parte grazie anche ai videogiochi.

Angela merkel gamescom

In Italia gli sforzi in questo senso vengono portati avanti con costanza da AESVI, l’associazione di categoria che da tempo si è impegnata nel rivalutare l’industria vidoludica anche nel nostro paese, dove sono presenti diversi studi di sviluppo che nel corso degli ultimi anni sono riusciti a farsi valere anche a livello internazionale. Certo, all’Italia manca una fiera come la Gamescom, ma grazie agli sforzi di AESVI (tra gli altri) abbiamo la Gamesweek che ogni anno trasforma Milano nella capitale italiana dei videogiochi. Ciò che davvero deve cambiare è la percezione del mezzo, anche da parte delle istituzioni che devono avviare un progetto di sostegno pubblico come avviene in molti paesi europei. E se da un lato AESVI ha già portato diverse volte i videogiochi in Parlamento, dall’altro sembra ancora lontano il giorno in cui vedremo il Presidente del Consiglio inaugurare la Gamesweek.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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