Fin dal primo momento – e nonostante le difficoltà iniziali – Microsoft ha sempre spinto il Kinect anche al di fuori dell'ambito videoludico, immaginando un mondo nel quale musicisti, dottori e artisti potessero interagire con elementi digitali nella maniera più semplice possibile: con un gesto della mano. La prima versione della periferica di controllo di Microsoft fu un successo a metà; l'idea era rivoluzionaria ma la realizzazione lasciava a desiderare, necessitava di troppo spazio e il riconoscimento dei movimenti peccava di un discreto ritardo.
Con il Kinect 2.0, inserito in ogni confezione di Xbox One, Microsoft ha chiaramente cambiato rotta e creato una periferica davvero precisa e performante, in grado di essere utilizzata in diversi ambiti, videoludici e non. Ora che la nuova versione di Kinect ha raggiunto le case di milioni di videogiocatori, il direttore delle relazioni con gli sviluppatori di Microsoft Michael Mott immagina un futuro nel quale Kinect rappresenta il cuore di una casa intelligente, con funzioni che permettano di controllare il termostato, le luci e la musica. Avete mai desiderato sentire la vostra canzone quando entrate in casa? Con Kinect sarebbe possibile.
[quote|left]|Kinect saprà gestire svariate funzioni in autonomia semplicemente osservandoci[/quote]Per raggiungere questo obiettivo, però, il sensore deve riuscire a convincere anche il mondo PC. Come successo con la prima versione, anche il Kinect 2.0 godrà di una versione totalmente dedicata a Windows, non tanto per giocare – questa è una feature riservata ad Xbox One – quanto per sviluppare applicazioni utili in svariati campi professionali. L'uscita di questa versione è stata fissata per quest'estate. Starà però a Microsoft pubblicizzare a dovere la periferica, perché se con Xbox One il Kinect 2.0 è compreso nella confezione, nel mondo PC sono davvero in pochi a conoscere l'esistenza di una versione dedicata.
Nel futuro più roseo per il sensore gli sviluppatori raggiungeranno un punto nel quale Kinect non avrà bisogno di input da parte degli utenti come accade ora, ma saprà gestire svariate funzioni in autonomia semplicemente osservandoci. "Se ci sono due persone sul divano cosa deve fare? Deve mostrare sulla TV qualcosa di rilevante per entrambi?" Si chiede Michael "A casa ho un impianto Sonos. Sarebbe bello se, entrando nella stanza, partisse un piccolo tema musicale. Un po' di AC/DC per iniziare bene la giornata, per esempio!"
Rimane comunque la questione più spinosa: sicuramente gli sviluppatori creerebbero più applicazioni per Kinect e per un'ipotetica casa intelligente… se più utenti comprassero Kinect. Allo stesso modo più utenti acquisterebbero il sensore se ci fossero più applicazioni utili disponibili. Ci ritroviamo in una sorta di limbo nel quale non si sa se nascerà prima il Kinect o l'applicazione.
Mott continua affermando che abbinare il Kinect con un PC o tablet potrebbe non risolvere il problema, ma allo stesso tempo gli sviluppatori potrebbero farlo. Il dirigente Microsoft immagina una compagnia di assicurazione sanitaria che richiede il possesso di un tablet e di un Kinect per potersi iscrivere ad una terapia di riabilitazione. Il punto a favore dei pazienti sarebbe che partecipare da casa è meno costoso e più conveniente rispetto al dover guidare verso un determinato luogo per incontrare un terapista.
Al momento è difficile individuare una singola killer app che potrebbe dare il via ad uno sviluppo selvaggio per Kinect. O a vendite folli. "Ma ce ne saranno tre o quattro che sicuramente piaceranno alla gente" conclude Mott "La comunicazione sarà indubbiamente un aspetto importante, così come la creatività e il fitness. E poi la casa intelligente".
Siamo ancora lontani da una casa in grado di riconoscerci ed adattarsi a seconda del nostro stato d'animo, dei movimenti e della posizione, ma dopo l'avvento del Kinect possiamo già vedere qualcosa; la tecnologia c'è e funziona, mancano solo le applicazioni e, ovviamente, gli utenti. Kinect, chiudo.