Si ripete spesso che gli attuali smartphone sono più performanti dei computer di dieci o più anni fa, tanto che l'iPhone che quotidianamente utilizziamo per inviare email, connetterci a Facebook e ricevere WhatsApp è di fatto più potente delle macchine utilizzate per inviare gli astronauti sulla Luna. Un parallelo che si è ripresentato negli ultimi giorni grazie alla sonda New Horizons che ieri ha effettuato con successo il fly by di Plutone e comunicato con la Terra poche ore dopo. Perché? Semplice, il processore utilizzato dalla sonda partita dal nostro pianeta nove anni fa è lo stesso che, nel 1994, fu inserito all'interno della prima PlayStation.
Si chiama MIPS R3000 CPU e un tempo faceva girare titoli come Final Fantasy VII e Metal Gear Solid. Oggi, invece, fa volare una sonda spaziale per nove anni, percorrendo 5 miliardi di chilometri e effettuando con successo – e per la prima volta nella storia – il fly by di Plutone, restituendo immagini in alta definizione della superficie del pianeta. Il suo riutilizzo, iniziato nel 2006, ha permesso di comandare diverse funzionalità della sonda, tra cui motori, sensori di monitoraggio e la trasmissione dei dati. Insomma, il "cervello" di New Horizons è in tutto e per tutto il chip che un tempo risiedeva all'interno della piccola scatola grigia di Sony.
Non che questa sia una situazione troppo inusuale; per le sue missioni la NASA preferisce utilizzare componenti già ben testati e con parecchi anni sulle spalle. Il nuovo veicolo spaziale Orion, per esempio, monta un computer IBM del 2002 e presto – si fa per dire – porterà gli uomini su Marte. Il chip presente sulla New Horizons è stato trattato per resistere alle radiazioni dello spazio, ma per il resto è totalmente identico a quello presente nella PlayStation: affidabile, performante e testato per anni e anni. Caratteristiche che, per la NASA, rappresentano gli elementi fondamentali per l'adozione di tecnologie all'interno dei propri veicoli e sonde.
Insomma, nulla è meglio della reputazione guadagnata in anni di utilizzo da parte dei consumatori. E la vostra PlayStation, probabilmente, funziona ancora nonostante sia stata rinchiusa in cantina o in soffitta. Non stupisce, quindi, che la sonda New Horizons – e la CPU della console – siano ormai in viaggio da nove anni nello spazio. Lanciata nel 2006, la sonda ha raggiunto Plutone nel corso della giornata di ieri, effettuando il fly by del pianeta nano e comunicando con la Terra. Alle ore 2:53 del 15 luglio (ora italiana) le antenne del Deep Space Network della NASA hanno ricevuto un segnale proveniente dagli abissi del Sistema Solare, ad oltre 5 miliardi di chilometri di distanza. Nel frattempo, la vostra PlayStation riposa tranquilla in un cassetto.