video suggerito
video suggerito
Opinioni

Le 9 cose che non ricordi della PlayStation

Gli elementi che hanno reso la PlayStation un successo sono tanti e si spalmano in vent’anni di storia. Il Multitap, la Memory Card, i dischi neri, etc. Siete sicuri di ricordarveli proprio tutti?
A cura di Marco Paretti
578 CONDIVISIONI
playstation ricordi

La PlayStation è ormai diventato un fenomeno culturale. Al giorno d'oggi deve dividersi il mercato con Microsoft e Nintendo, ma un tempo era riuscita ad ottenere il dominio incontrastato del settore, imponendosi come unica piattaforma in grado di raggiungere milioni di giocatori e di offrire una grafica tridimensionale di ottimo (nel 1995) livello. Ai tempi della prima PlayStation – da poco tempo ha festeggiato 20 anni – molti di noi erano ancora bambini mentre altri erano già un po' più grandicelli, ma tutti ricordano con piacere i tanti elementi che hanno caratterizzato il periodo d'oro della console di Sony. Ma siete sicuri di ricordarvi proprio tutto?

multitap playstation

La prima PlayStation aveva un grosso problema: possedeva solamente due ingressi per i controller. E gli amici, ovviamente, erano sempre troppi. Per rimediare Sony lanciò il Multitap, una periferica che, una volta collegata alla console, offriva quattro slot aggiuntivi per poter sfidare altri tre amici ai videogiochi preferiti. Perché, quando bisognava giocare a Crash Team Racing, c'era sempre qualcuno che diceva: "Dai, chiama il tuo amico con il Multitap". La periferica è sopravvissuto alla seconda era della PlayStation, ma a partire dalla PS3 è stata abbandonata in virtù del fatto che le nuove console offrono un collegamento senza fili.

dischi playstation

I dischi della prima PlayStation erano neri. Per anni i videogiocatori si sono interrogati sulla reale necessità della colorazione scura: serviva sicuramente a riconoscere i dischi originali da quelli piratati, ma aveva anche uno scopo pratico? In realtà no, la verniciatura nera era stata scelta da Sony semplicemente perché in questo modo i dischi avevano un look più aggressivo e accattivante.

polygon man playstation

Tutte le console hanno una mascotte. Sebbene Sony ne abbia cambiate tante nel corso degli anni, il primissimo volto della console era… un volto. Si chiamava Polygon Man e non era altro che una testa viola fluttuante composta da poligoni che serviva a mostrare quanto fosse incredibile il 3D creato dalla PlayStation. La mascotte avrebbe dovuto accompagnare il lancio della console in occidente, se non fosse che Ken Kutaragi, durante l'E3 del 1995, impazzì vedendo un cartonato di Polygon Man e lo fece eliminare all'istante.

simboli playstation

Ormai sono delle vere e proprie leggende; i quattro simboli posizionati sul controller PlayStation hanno avuto un impatto così importante sul settore che da soli sono in grado di identificare un intero movimento culturale. In realtà hanno un significato ben preciso che voleva semplificare ulteriormente l'utilizzo di lettere e colori da parte delle altre aziende. Teiyu Goto non fece altro che prendere i simboli giapponesi riferiti a Sì e No, rispettivamente Cerchio e X, accostandoli alla rappresentazione stilizzata di un giocatore, Triangolo, e di un foglio, Quadrato. In realtà in breve tempo gli sviluppatori cominciarono a distaccarsi da questa visione, in particolare in occidente, dove Cerchio e X vennero presto invertiti.
.

memory card playstation

Oggi suona strano, ma chi ha posseduto le prime due PlayStation se lo ricorderà bene. Per salvare i progressi di gioco era necessario possedere una Memory Card da 8MB, perché all'interno della console non era possibile memorizzare nulla. Oggi PlayStation 4 possiede almeno 500 GB di memoria, ma un tempo le Memory Card erano al centro di terribili storie dell'orrore: perdite di memoria, dati corrotti e persino una carestia del prodotto nell'epoca della PlayStation 2. Insomma, un metodo alquanto antiquato che nessuno vorrebbe riportare in vita. L'unico elemento positivo? La possibilità di trasportare i propri salvataggi da una console all'altra. Ma, anche in questo caso, il cloud oggi ci permette di farlo senza troppi problemi.

g-con playstation

Se c'è un titolo che nelle sale giochi spopola da sempre è Time Crisis. L'utilizzo di una periferica fisica per "sparare" allo schermo ha sempre attirato milioni di giocatori, che grazie alla G-Con sono riusciti a trasportare la stessa esperienza davanti allo schermo della propria casa. La G-Con era un vero pezzo da novanta nell'arsenale del perfetto videogiocatore, quello capace di far morire d'invidia tutti gli amici. Anche se, in realtà, il suo parco titoli era piuttosto risicato; qualche Time Crisis, Dino Crisis, Vampire Night e pochi altri. La prima G-Con era compatibile con una ventina di giochi, la seconda con quattordici e la terza con tre.

pocketstation playstation

L'invasione del Tamagotchi degli anni '90 costrinse molte aziende a rivedere le proprie strategie: il futuro portatile sembrava già essere arrivato e la PlayStation rischiava di rimanere indietro. Sony rispose lanciando la PocketStation, ma ben presto capì che si era trattato solo di un fuoco di paglia e decise che non sarebbe mai uscita dal suolo nipponico. Il dispositivo era una sorta di ibrido tra una Memory Card e un device sul quale giocare a dei minigiochi per sbloccare contenuti esclusivi nei titoli per PlayStation. Creò molta confusione in America, dove arrivarono giochi nei quali veniva indicato il supporto per la PocketStation. Peccato che negli USA non uscì mai: Sony non aveva fatto in tempo ad eliminare i riferimenti al dispositivo.

torri playstation

In molti, accendendo la PlayStation 2, si sono interrogati sul significato delle torri bianche presenti nella schermata d'accensione. "Le mie sono diverse dalle tue!" ci si sentiva spesso dire dall'amico di turno. Avevano un senso logico o erano semplicemente disposte in modo casuale? Ad un certo punto la questione aveva assunto tinte quasi esoteriche. In realtà Sony ha spiegato che ognuno vedeva le torri in maniera diversa perché esse venivano "costruite" a seconda dei dati contenuti all'interno della Memory Card inserita nello slot.

pubblicità playstation

Uno dei meriti più grandi che vanno attribuiti a Sony è quello di aver creato le pubblicità più irriverenti, accattivanti e discutibili di tutto il settore. Fin dalla prima console l'azienda giapponese è sempre stata un passo avanti alle altre grazie ai suoi spot intelligenti e anche un po' inquietanti. La pubblicità della prima PlayStation, per esempio, era caratterizzato da una sequenza di immagini di gameplay accompagnate da frasi dall'apparente insensatezza: "EnoS LiveS" (Sony Lives) e "URnote" (You're not red e, che in inglese si legge "ready": non sei pronto). Indimenticabile lo spot Ricchezza Mentale con l'attrice dal volto modificato al computer.

578 CONDIVISIONI
Immagine
Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views