Non capita spesso di poter mettere le mani su un titolo come Halo 5: Guardians con così largo anticipo. Manca infatti circa un anno al suo rilascio ufficiale, fissato per un vago quarto trimestre 2015, eppure Microsoft ha permesso alla stampa – e ai membri del programma Preview di Xbox – di provare con mano le novità del prossimo capitolo.
Giusto un assaggio: due mappe e una sola modalità. Ma le innovazioni sono così tante che in poco tempo la delusione per il limitato numero di ambientazioni e l'inesistente sistema di selezione delle classi lascia il posto all'euforia garantita dalle nuove dinamiche di gioco.
Partiamo subito dagli elementi ovvi: il comparto multigiocatore di Halo 5 ha un sapore tutto nuovo. Se prima gli scontri avevano un'aria seriosa e importante, ora il tutto è visto in una chiave inedita, quella dei match sportivi. Un elemento che stravolge profondamente il clima di ogni partita; le squadre si presentano quasi come fossero dei team pronti ad affrontare una disciplina olimpionica, durante gli scontri si gridano contro le frasi più disparate e al termine si danno il cinque come dei liceali americani dopo una partita di football.
Un clima ripreso anche dalle mappe presenti in questa versione di prova, entrambe molto chiuse e adatte a scontri tra piccole squadre da quattro giocatori. Un elemento in netto contrasto rispetto agli ultimi episodi, basati proprio su grandi ambientazioni, mezzi di trasporto e squadre numerose.
Le vere novità riguardano però il gameplay, estremamente sconvolto e innovato. E dannatamente riuscito. Di Halo rimane lo scheletro principale, il sistema di movimento, di mira e l'armamentario pressoché invariato rispetto al passato.
Ciò che innova e rinfresca il tutto è l'introduzione dei propulsori nelle tute degli Spartan. Probabilmente nel gioco completo potremo agire sui singoli potenziamenti e selezionarne di diversi, ma nel corso della beta l'impostazione predefinita ci ha permesso di compiere scatti, planate e spallate. Tramite i propulsori avremo modo di effettuare brevi slanci in ogni direzione, correre velocemente in giro per la mappa o tirare una potente spallata potenziata. L'utilizzo più interessante è però costituito dalla stabilizzazione in volo. Saltando e premendo il pulsante per ingrandire la visuale – questa volta tutte le armi possiedono un mirino avanzato – lo Spartan si stabilizzerà in aria per qualche secondo e, fluttuando, ci permetterà di sparare da un punto avvantaggiato. Un'introduzione incredibilmente efficace che dona una nuova dimensione al gioco.
Il resto, almeno stando a questo piccolo assaggio, è il solito grande Halo. L'atmosfera c'è, il gameplay anche e gli scontri sembrano essere frenetici ed emozionanti al punto giusto. Resta da capire se la trama principale sarà al livello delle precedenti, ma finora 343 Industries – che dallo scorso episodio ha preso le redini della serie – ha dimostrato di saper svolgere un ottimo lavoro anche sotto questo aspetto.
Dal punto di vista grafico, nonostante la versione preliminare sarà per forza di cose soggetta a modifiche, il titolo si è dimostrato solido. Gli effetti di luce e particellari rispondono piuttosto bene e la profondità di campo aggiunge un tocco di realismo al tutto. Ciò che stupisce sono però i 60 FPS che caratterizzano le azioni di gioco: incredibilmente veloci e puliti, davvero un piacere per gli occhi. Halo 5: Guardians si farà attendere ancora un po', ma i possessori della Halo: The Master Chief Collection potranno mettere le mani sulla beta a partire dal 29 dicembre per ben tre settimane. E, fidatevi, ne vale la pena.