"Si gioca insieme e si vince insieme", è questa la frase che accompagna il lancio di Driveclub, il primo "social racing game" della storia in uscita il prossimo 8 ottobre per Playstation 4. Da tempo annunciato da Sony, il titolo darà il via ad un nuovo genere videoludico basato sull'aspetto sociale e partecipativo, che fonde le meccaniche di un gioco di guida classico a quelle di un team affiatato di giocatori che solo insieme possono raggiungere la vittoria.
La squadra è il punto di forza di Driveclub; i giocatori potranno scegliere di affrontare il gioco da soli, ma solo in compagnia riusciranno a fare la differenza ed a vincere le gare davvero importanti. Creare un club sarà il primo passo verso il successo, ma sarà possibile anche entrare in un gruppo già formato mettendo le proprie abilità a disposizione degli altri utenti.
Secondo Sony – che per l'occasione ha "scomodato" Doxa, l'importante azienda italiana di ricerche di mercato – Driveclub è il gioco perfetto per la cosiddetta Team Generation. I giovani scelgono sempre più uno stile di vita condiviso, con al centro i social network e la condivisione; una vera e propria attitudine che porta i ragazzi ad affrontare sfide ed esperienze in team piuttosto che da soli.
L'idea di base di Driveclub nasce proprio da questo concetto, accostare texture, gameplay e grafica a condivisione e socializzazione. Per gli utenti iOS e Android sarà inoltre disponibile un'applicazione con la quale non perdere mai un aggiornamento di gioco e avere sempre a portata di mano promemoria e progressi del proprio club e di quelli concorrenti.
Oltre ad essere fortemente incentrato sull'aspetto 2.0, Driveclub si conferma come una delle esclusive più attese per Playstation 4. Dalla grafica a 1080p a 30fps fino alla grande attenzione per i dettagli; il gioco ha persino sfruttato i dati della NASA per ricreare fedelmente le costellazioni e per mappare paesaggi e catene montuose in maniera estremamente realistica. L'orizzonte di ogni località arriva fino a 200 km e simula la curvatura terrestre, mentre sui tracciati più settentrionali – come quelli della Scozia, Norvegia e Canada – è possibile osservare l'aurora boreale.
Anche le condizioni meteorologiche hanno avuto un ruolo di primo piano durante lo sviluppo del gioco; in caso di pioggia le nuvole saranno molto basse proiettando più ombre in pista, il parabrezza si bagnerà e dovremo utilizzare il tergicristalli per liberare la visuale. Le onde e le increspature sulla superficie degli specchi d'acqua saranno collegate direttamente alla velocità del vento, mentre nelle gare estive sarà possibile notare l'abbigliamento più leggero degli spettatoti sugli spalti che, durante la stagione invernale, indosseranno sciarpa e giaccone.
Driveclub arriverà su mercato il prossimo 8 ottobre, ma l'impegno da parte degli sviluppatori non si fermerà una volta raggiunto questo obiettivo. Dopo il lancio, infatti, il team di Sony continuerà a supportare il gioco per diversi mesi, pubblicando nuovi contenuti mensili che spazieranno da macchine a tracciati, passando per nuove modalità e funzionalità.
Una grande scommessa di Sony, resa interessante dall'approccio sociale che fa da collante al tutto. La Team Generation, d'altronde, è nel pieno delle forze: le vittorie del Rugby, il doppio Errani-Vinci a Wimbledon, l'oro del duo Cagnotto-Dallapè in Germania e la vittoria alla staffetta 4×200 agli europei di nuoto di Federica Pellegrini, presente all'incontro con la stampa per parlare proprio di questo parallelismo tra sport e videogiochi e delle differenze tra sportivi "solisti" e di gruppo.
Un'interessante analisi di un trend in forte crescita; circa il 61% dei giovani di età compresa tra i 14 e i 34 anni fanno parte di una squadra o di un team. Si parla di 7/8 milioni di ragazzi e ragazze accomunati da una passione che li unisce ogni giorno. Il 71% di questo campione è costituito dagli sportivi, il 25% dai volontari, il 7% dai musicisti e il restante 7% dagli appassionati di cultura. "Mi piace l'idea di essere parte della Team Generation" ha spiegato Federica Pellegrini " Come tanti miei coetanei amo confrontarmi con gli altri prima di prendere una decisione importante e grazie allo sport ho imparato ad apprezzare l'importanza del vivere ed allenarsi in gruppo. Tutti pensano che il nuoto sia uno sport individuale, ma in realtà dietro ad ogni atleta c'è una squadra pronta a sostenerti ed a lavorare sodo con te. Poi c'è la staffetta, in cui tanti successi dei singoli sono fondamentali per far vincere il team". Perché l'unione fa la forza e insieme si vince di più e meglio che da soli.