Nel 1940 la travagliata uscita nelle sale di Fantasia rivoluzionò l'idea di film musicale e persino di film stesso, grazie ad una serie di innovazioni dal punto di vista estetico e sonoro che ancora oggi vengono ricordate come pietre miliari del settore. Una serie di cortometraggi di pura fantasia, dove animazioni, musica ed elementi irreali si fondono in una delle esperienze più maestose del cinema moderno.
Un inno alla musica classica, alla natura e alla cultura occidentale, dotato di un simbolismo forte e a tratti sconvolgente che molti hanno definito quasi brutale. Un'opera che nelle battute finali colpisce lo spettatore con l'immensa sequenza del Chernabog sulle note di Una notte sul Monte Calvo di Modest Petrovic Musorgskij, poi "scacciata" dall'Ave Maria di Franz Schubert.
Quello di Fantasia è un percorso fortemente incentrato sull'opera classica, con sinfonie provenienti dal XVIII/XIX secolo. Un'idea in seguito "aggiornata" con l'uscita di Fantasia 2000, il quale proponeva più musiche del ‘900 con qualche digressione jazz (memorabile la sequenza basata su Rapsodia in blu di George Gershwin).
L'ulteriore evoluzione di questa importante serie di opere, però, non è così ovvia. Il prossimo Fantasia potrebbe non essere un film, ma un'esperienza da vivere in prima persona; incentrata sì sulla musica e sulle immagini che prendono vita grazie ad essa, ma anche – e soprattutto – sull'utente che da semplice spettatore diventa direttore, protagonista e artefice di tutto ciò che accade nel mondo di Fantasia. Il prossimo Fantasia è un videogioco: Disney Fantasia – Il Potere della Musica.
L'elemento che a questo punto va subito analizzato è proprio quello musicale; sono presenti i brani di musica classica (Vivaldi, Tchaikovsky, Dvorak, etc), ma la maggior parte delle canzoni appartiene al moderno mercato della musica: David Bowie, Lady Gaga, Lorde, The Police, Gorillaz e molti altri.
Un male? Non necessariamente. Se Fantasia 2000 aveva timidamente provato ad innovare inserendo brani più "contemporanei", Il Potere della Musica lo fa in maniera più decisa e consapevole, rischiando di scontentare gli appassionati delle pellicole ma regalando una nuova e interessante esperienza musicale. Se dovessimo descrivere quest'ultimo elemento restando all'interno del mondo di Fantasia, non potremmo che citare la sequenza più famosa del primo film: L'Apprendista Stregone. Mettersi davanti allo schermo ed eseguire tutti i movimenti richiesti dal gioco ci farà sentire come Topolino intento a comandare frotte di scopre magiche. Anzi, meglio: ci farà sentire davvero in grado di avere un impatto sul mondo di gioco.
A differenza dei videogiochi di ballo classici, infatti, Il Potere della Musica ci chiede di effettuare alcuni movimenti (spazzate con le braccia, spinte, etc) per colpire gli indicatori a schermo. In breve tempo ci troveremo a sbracciare in mezzo al salotto proprio come Topolino, intenti a cercare di colpire a tempo tutti gli elementi. La svolta arriva quando si sblocca la possibilità di dare un tocco personale alle canzoni modificandone l'arrangiamento.
Di tanto in tanto il gioco ci permette di scegliere tra le tre diverse versioni disponibili per la stessa canzone: una classica e due remixate. A questo punto potremo selezionare diversi strumenti provenienti da differenti arrangiamenti e combinarli insieme, dando vita ogni volta a qualcosa di nuovo. Orchestre classiche, synth, chitarre elettriche e batterie elettroniche, avremo davvero la possibilità di sbizzarrirci e modificare profondamente le canzoni più famose. In questo il Kinect di Microsoft fa un buon lavoro, riconoscendo bene i nostri movimenti e mostrando sul fondo dello schermo una riproduzione della nostra figura in movimento. Anche in multiplayer la situazione resta più che gestibile e ci permette di affrontare le varie canzoni con un amico dando vita ad interessanti duetti.
Fantasia non vuole essere una simulazione musicale né un gioco di ballo. È l'evoluzione di Fantasia in qualcosa di nuovo, di interattivo. Tanto che, nei paesi anglofoni, il titolo del gioco è "Music Evolved", musica evoluta; proprio quella su cui si basa totalmente il concetto di Fantasia. Il vero problema de Il Potere della Musica risiede nelle forse eccessive richieste da parte del gioco. La lunga sequenza di tutorial richiede del tempo per essere completata e, anche una volta fatto, il titolo sblocca con forse troppa pigrizia tutti gli arrangiamenti disponibili.
Per sbloccare tutte e tre le versioni, infatti, dovremo rigiocare le canzoni più volte puntando ad un punteggio ben preciso e solo una volta superato il gioco ci farà accedere ai nuovi arrangiamenti. L'alternativa è andare nelle opzioni ed attivare la modalità party, che però toglie tutta la magia. Disney Fantasia: Il Potere della Musica riesce comunque a cogliere parte dell'innovazione e dello spirito dei film, proponendo un nuovo modo di "giocare" con la musica e di manipolarla a nostro piacimento. Bisogna solo capire il gioco senza lasciarsi frenare dai pregiudizi. Perché, come ogni cosa, anche questi esperimenti si evolvono.