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Opinioni

Assassin’s Creed: Unity, gli sviluppatori hanno impiegato due anni per ricostruire Notre Dame

Due anni di lavoro e uno studio enorme per ricostruire digitalmente la cattedrale di Notre Dame. Tutto per il prossimo Assassin’s Creed: Unity, l’ultimo capitolo della saga degli assassini in arrivo il prossimo 13 novembre.
A cura di Marco Paretti
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Assassin's Creed Unity Notre Dame

Il prossimo Assassin's Creed, il primo vero capitolo della saga specificatamente pensato per console di nuova generazione, sarà ambientato nella parigi rivoluzionaria del 1700 e ci metterà nei panni di un assassino impegnato nel supportare i moti rivoluzionari. Come in ogni episodio della saga, da sempre incentrata su diverse realtà cittadine realmente esistenti, la sfida del ricostruire digitalmente il labirinto di vicoli della Parigi dell'epoca ha rappresentato un enorme ostacolo per gli sviluppatori.
Non solo per la semplice ricostruzione della città, ma anche per la progettazione della versione virtuale di uno dei luoghi più importanti della capitale parigina: Notre Dame. La cattedrale, una delle più famose al mondo, sarà presente nel gioco offrendo un livello dettaglio incredibilmente alto e permettendoci di esplorarla sia all'esterno che all'interno.

Il lavoro di Caroline Miousse – l'artista che si è occupata della digitalizzazione dell'edificio – è stato quindi immenso e ha richiesto, secondo i dati diffusi dalla stessa Ubisoft, ben due anni di lavoro. Due anni passati a catalogare in maniera certosina ogni angolo, muro e finestra della cattedrale e lavorando con diversi storici per assicurarsi di ricreare appieno le atmosfere della chiesa durante la rivoluzione francese.
"Sono contenta di averlo fatto" ha raccontato Miousse "Inizialmente ero davvero entusiasta, ma anche un po' preoccupata, perché Notre Dame è conosciuta in tutto il mondo e dovevo assicurarmi che il prodotto finale fosse il più accurato possibile".

Assassin's Creed Unity Notre Dame

Durante tutto lo sviluppo di Unity, la cattedrale di Notre Dame è stata considerata come il punto fondamentale dell'intero gioco. Questo ha reso necessario un lavoro gigantesco non solo di progettazione, ma anche di sviluppo concreto, mattone per mattone, della versione digitale. "Voglio che i giocatori si sentano minuscoli ai suoi piedi" ha spiegato Miousse.
Ovviamente durante il processo non sono mancati degli intoppi, alcuni dei quali strettamente legati alla natura videoludica del prodotto; le console di nuova generazione, per esempio, rendono possibile il passaggio senza interruzioni dall'esterno all'interno, eliminando l'abilità di "barare" rendendo le due realtà completamente separate. Inoltre, Notre Dame non è ovviamente stata costruita pensando ad un videogioco, quindi gli sviluppatori hanno dovuto predersi delle libertà per rendere gli spazi più gestibili e percorribili. Infine, le opere d'arte che decorano la cattedrale sono protette da copyright, quindi Miousse ha dovuto sbizzarrirsi per trovare delle alternative. "Non è stato strano, anzi, mi sono divertita. Abbiamo inserito il nostro tocco personale all'interno di un monumento così importante" ha raccontato Miousse.

L'aspetto interessante è che, prima e durante lo sviluppo del gioco, Miousse non aveva mai visitato la cattedrale nella realtà. Una volta concluso il suo lavoro, però, ha deciso di partire e visitarla di persona.
"È stato emozionante, un vero e proprio traguardo" ha commentato dopo la visita "I videogiochi riescono a tirar fuori le emozioni dai giocatori e penso che le sensazioni che avevo in mente per i giocatori mentre costruivo la versione digitale fossero identiche a quella che ho provato visitandola davvero".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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