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Opinioni

L’Ombra di Mordor, la recensione del videogioco basato sul Signore degli Anelli

Ambientato nella leggendaria terra di Mezzo, L’Ombra di Mordor racchiude in sé i migliori elementi che hanno caratterizzato gli action moderni, fondendoli con nuove meccaniche e modalità. Il Sistema Nemesi, vero fiore all’occhiello del gioco, garantisce un ecosistema di nemici vivo e vibrante.
A cura di Marco Paretti
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Ci sono voluti diversi anni per mettere le mani su un ottimo gioco ispirato al Signore degli Anelli. 13, se consideriamo l’uscita dei film. Ben 59, invece, prendendo come riferimento quella dei libri, la cui prima edizione risale al lontano 1955. Anni nei quali di giochi che hanno provato a trasportare l'essenza delle opere tolkeniane ne abbiamo visti; sono stati annunciati, sono usciti e, miseramente, hanno sempre fallito nel proporre un'esperienza all'altezza delle opere letterarie o cinematografiche.
Per questo, quando fu annunciato L'Ombra di Mordor, i videogiocatori non furono particolarmente colpiti. Questo fino alle prime prove, agli hands on e alle anteprime, per poi passare al momento della recensione vera e propria, quando L'Ombra di Mordor ha dimostrato non solo di possedere tutti gli elementi cari ai fan delle opere di Tolkien, ma anche di essere un ottimo gioco sotto molti punti di vista.

Come spesso accade negli ultimi anni, il punto di partenza della storia de L'Ombra di Mordor è la vendetta. Un sentimento che non solo accompagna il protagonista – Talion, un ramingo di Gondor ucciso insieme alla sua famiglia – ma anche Celebrimbor, lo spettro di un elfo che ha subito la stessa sorte dell'umano. Le due anime, una volta morte, si uniranno e torneranno alla vita, pronte a vendicarsi ed a riscoprire, passo dopo passo, la loro storia.
Un dualismo che, riversandosi anche nel gameplay, mette in mostra alcuni degli spunti più interessanti del gioco. Se da una parte Talion risulta essere un abile combattente e un notevole spadaccino, dall'altra Celebrimbor è un maestro delle arti mistiche e un fenomenale arciere. L'unione di queste abilità, che convivono in un unico essere "rinato" in forma umana, ci permetterà di affrontare orde di nemici nelle vaste lande di Udûn e Nurn.

Il Signore degli Anelli: L'Ombra di Mordor

Impossibile non notare, quando si mette mano al gameplay, le importanti influenze di due capisaldi del genere action moderno: Assassin's Creed e Batman: Arkham City. Influenze che colpiscono principalmente le fasi di esplorazione e di combattimento, la modalità simile all'Occhio dell'Aquila e la modalità detective, ma anche le sezioni stealth e quelle di parkour.
Un "miscuglio" che, quasi incredibilmente, crea un gameplay all'altezza delle aspettative, anche se confrontato con i due giochi sopracitati. I combattimenti sono entusiasmanti e dinamici – eredità del Free Flow di Batman – mentre la fase esplorativa ci offre una miriade di possibilità con le quali affrontare le varie situazioni e sconfiggere i nemici. Qui, finalmente, arriviamo al punto forte de L'Ombra di Mordor. Se da una parte non sono mancate le ispirazioni ad altri titoli, il gioco di Monolith riesce comunque a proporre alcune meccaniche innovative, la più interessante delle quali è costituita dal Sistema Nemesi, che crea un vero e proprio ecosistema vivo di nemici con i quali dovremo fare continuamente i conti.

Nel gioco incontreremo diversi tipi di creature, dai Caragor ai Ghûl, passando per Graug e, più importanti di tutti, gli Uruk. Questi ultimi rappresentano il fulcro delle armate di Sauron, creature che troveremo un po' ovunque nelle grandi lande del gioco e che saranno costantemente impegnate in diversi compiti. Battute di caccia, sfruttamento degli umani o scontri tra Uruk, i quali si contenderanno continuamente il titolo di Capitano e Comandante.
Ed è proprio questo l'aspetto chiave del gioco; se un Uruk ci sconfigge potrà ambire al titolo di Capitano, aumentando di livello e indossando un'armatura più importante. Una serie di vittorie potrebbe persino portarlo a raggiungere il grado di Comandante, con il quale governare una fortezza e circondarsi di una moltitudine di Uruk.

Il Signore degli Anelli: L'Ombra di Mordor

Il Sistema di Nemesi si basa sul fatto che noi, essendo già morti, rinasceremo dopo ogni sconfitta in maniera del tutto istantanea, mentre i nostri nemici si ricorderanno della loro vittoria e lanceranno battute sulla nostra precedente sconfitta. Il gioco è quindi un continuo sfidare i Capitani e i Comandanti, i quali si potenzieranno dopo ogni nostro game over rendendo sempre più ardua l'impresa.
Ad agevolarci il compito ci pensano i poteri di Celebrimbor, con i quali potremo "marchiare" gli Uruk facendoli passare dalla nostra parte ed inviandoli ad attaccare altre creature. A questo punto si apre un ulteriore sotto-gioco che ci vedrà impegnati nella salvaguardia e nel potenziamento dei nostri Uruk, i quali si riveleranno degli importanti alleati durante le sfide più difficili. L'Ombra di Mordor, nel suo essere un action/sandbox atipico, ci ha colpiti positivamente grazie alle molte caratteristiche di alto livello che lo rendono un gioco completo e profondo. Dal gameplay mai noioso alla storia interessante, senza dimenticare il fenomenale Sistema Nemesi che tiene vivo e vibrante il mondo di gioco. Ci sono voluti tanti anni, ma finalmente possiamo calarci nella Terra di Mezzo senza timore, pronti a sfidare orde di Uruk in quello che è, a tutti gli effetti, un gioco incredibilmente riuscito. L'Ombra di Mordor è disponibile per Playstation 3, playstation 4, Xbox 360, Xbox One e PC.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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