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Opinioni

Hacking e Big Data: l’evento di lancio di Watch Dogs ha svelato i lati oscuri della rete

Il prossimo 27 maggio uscirà Watch Dogs, l’atteso open world di Ubisoft nel quale vestiremo i panni di un hacker. Durante l’evento di lancio si è parlato di Big Data e di hacking: quali sono le reali implicazioni della diffusione dei nostri dati online?
A cura di Marco Paretti
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Ubisoft ha presentato oggi, durante un evento stampa svoltosi a Milano, il suo titolo di imminente uscita: Watch Dogs. Durante la presentazione il colosso francese ha sottolineato nuovamente i pregi e le nuove possibilità offerte dall’innovativo open word nel quale impersoneremo Aiden Pearce, un hacker in grado di infiltrarsi e controllare l’avanzatissimo sistema informatico che gestisce la città: il ctOS.

Nel corso della presentazione si è parlato molto delle effettive implicazioni che comporterebbe un potere del genere e delle reali possibilità di hacking attualmente disponibili. Senza però dimenticare la questione del Big Data e delle informazioni che negli anni abbiamo riversato su internet e quello che queste informazioni dicono su di noi e sulle nostre abitudini. A parlarcene è stato Dino Pedreschi, docente presso il dipartimento d’Informatica dell’Università di Pisa e pioniere nell’ambito delle ricerche relative al Big Data. Pedreschi ha spiegato che tutti i nostri movimenti, le nostre comunicazioni e le nostre azioni su internet vengono registrate in maniera più o meno legale e poi utilizzate per diversi scopi, da quelli di controllo a quelli commerciali. La vendita di dati sugli utenti è infatti uno dei settori maggiormente in crescita nel mercato attuale e compagnie come Google, Facebook o Amazon ci hanno basato il loro intero business. Il fatto che queste informazioni personali vengano immagazzinate nei server delle aziende comporta un rischio: esse sono infatti potenzialmente a rischio. Attacchi hacker, intrusioni, etc hanno dimostrato che i nostri dati non sono sempre al sicuro, anzi. Ma anche agenzie governative (l’NSA, per esempio) possono accedere a questi dati, come emerso dallo scandalo del Datagate nato dalla diffusione di alcuni documenti classificati da parte di Edward Snowden.
A questo punto gli scenari possibili sono due: un mondo come quello di Watch Dogs, nel quale un sistema automatizzato ha accesso a tutte le informazioni e le utilizza per gestire (e controllare) in maniera autonoma le persone, o un mondo nel quale queste informazioni vengono utilizzate in un altro modo, in maniera più cosciente e che possa rappresentare anche una possibilità di business per molti. Secondo una ricercatrice i dati personali sono il nuovo petrolio.

Watch Dogs

A parlare del lato oscuro del Big Data è stato però Sergey Golovanov, Malware Expert di Kasperly, il quale ha collaborato attivamente con Ubisoft durante lo sviluppo del gioco. L’intervento dell’esperto russo si è focalizzato su un elemento alquanto interessante: la sottile linea che corre tra le reali possibilità di hacking e quelle fittizie mostrate dal gioco. Analizzando uno dei primi trailer di Watch Dogs, Sergey ha individuato quattro possibilità differenti: Intercettazione, hacking di bancomat, furto di automobili e blackout. Aiutandosi con vari video disponibili online, l’esperto di Kasperly ha dimostrato che ognuno di questi scenari è attuabile ed è effettivamente possibile intercettare dati personali, sabotare sportelli bancomat, aprire automobili e indurre un blackout con l’utilizzo di uno smartphone o di un PC. Non con la facilità mostrata nel gioco, certamente, ma gli esempi di hacking anche di strutture importanti come centrali nucleari non mancano.
Siamo quindi completamente esposti agli attacchi hacker? Fondamentalmente sì, ma non in maniera così semplice come mostrato nel gioco di Ubisoft.

Watch Dogs

Watch Dogs debutterà, dopo una serie di ritardi e rinvii, il prossimo 27 maggio per Xbox 360, Xbox One, Playstation 3, Playstation 4 e PC. Nel gioco controlleremo Aiden, un hacker in grado di controllare il ctOS, il sistema informatico che governa Chicago. Con questo potere avremo la possibilità di gestire diversi aspetti della città, dalle luci ai semafori, dalle telecamere di sicurezza ai dissuasori mobili, senza dimenticare il vasto archivio dei cittadini, il quale ci darà accesso ad informazioni e dati su tutte le persone che incontreremo nel gioco.
In che modo utilizzeremo questa tecnologia e questo incredibile potere? E che impatto avrà su di noi e gli altri? Queste sono alcune delle domande poste da Watch Dogs.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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