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Un ragazzo accusato di swatting è stato condannato ad un anno di prigione

Un 22enne del Connecticut è stato condannato ad un anno di prigione per aver partecipato ad una serie di episodi di swatting. La pratica, diffusa negli Stati Uniti, vede i videogiocatori sconfitti in partite online chiamare le autorità denunciando un omicidio accaduto proprio a casa del vincitore.
A cura di Marco Paretti
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Matthew Tollis swatting

Un 22enne del Connecticut è stato condannato ad un anno di prigione per aver partecipato ad una serie di episodi di swatting. La pratica, diffusa negli Stati Uniti, vede i videogiocatori sconfitti in partite online chiamare le autorità denunciando un omicidio accaduto proprio a casa del vincitore. A questo punto gli agenti si presentano in forze e trovano solo il giocatore colpevole di aver vinto troppe partite di fila. Uno "scherzo" pericoloso non solo perché gli agenti irrompono pensando di trovare un uomo armato, ma anche perché il prezzo da pagare per operazioni di questo tipo è davvero alto: circa 10 mila dollari per ogni uscita degli agenti, secondo le stime dei responsabili dell’unità d’attacco.

Matthew Tollis ha ammesso di aver partecipato a diversi allarmi bomba; sei in totale secondo il Dipartimento di Giustizia, uno dei quali ha portato alla chiusura della University of Connecticut per tre ore. La scorsa settimana un giudice lo ha condannato a 12 mesi e un giorno di prigione, tre anni di libertà vigilata e 300 ore di servizi sociali. Tollis è stato arrestato a settembre dello scorso anno a causa di diverse chiamate riguardanti bombe all'interno di università e licei americani. Il 22enne faceva parte di un gruppo di giocatori chiamato "Team Crucifix or Die", già responsabile di numerosi episodi di swatting.

Non solo chiamate in ambito videoludico, quindi, ma anche veri e propri allarmi bomba con l'obiettivo di colpire istituzioni scolastiche. Lo swatting è diventato pericolosamente popolare negli Stati Uniti, dove peraltro la polizia è rinomata per rispondere con forza a chiamate del genere, rendendo ancora più pericolosa una situazione dove gli agenti pensano che all'interno della casa ci sia una persona armata. E invece c'è solo un ragazzo che gioca ai videogiochi. "Lo swatting non è uno scherzo da poco, ma un crimine federale" ha sottolineato il giudice Deirdre Daly in una nota. "Speriamo che con la condanna e la consapevolezza che questa persona passerà un anno in prigione e vivrà con il peso di una macchia così grave, altri non proveranno a seguire lo stesso comportamento pericoloso, immaturo e criminale".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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