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Sport, il CONI riconosce ufficialmente i videogiocatori come sportivi

Grazie alla creazione del GEC, Giochi Elettronici Competitivi, il CONI riconosce i videogiocatori come sportivi a tutti gli effetti. È quindi possibile tesserarsi presso l’ASI (Associazioni sportive e sociali italiane) per ottenere il riconoscimento della pratica “sportiva”.
A cura di Marco Paretti
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CONI Videogiochi

I videogiocatori sono sportivi a tutti gli effetti. Lo dice il CONI, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, che ha riconosciuto, tramite l'ASI (Associazioni sportive e sociali italiane), la categoria dei Giochi Elettronici Competitivi. Finalmente, quindi, i videogiocatori saranno trattati come altri sportivi, con tanto di tesseramento all'interno dell'associazione.
"È il primo settore riconosciuto istituzionalmente" ha spiegato Pietro Soddu, direttore operativo della nuova categoria "Nasce dalla presentazione dell’eSport sotto tutti gli aspetti, dall’agonismo, la competizione e la dedizione che i giocatori usano per competere, che sono di fatto gli stessi di qualsiasi altra disciplina sportiva".

I tornei e le competizioni del settore sono quindi eventi sportivi a tutti gli effetti riconosciuti ufficialmente, con tanto di portale web dedicato. Sul sito del GEC è infatti possibile trovare tutte le informazioni su date, eventi e novità per quanto riguarda gli appuntamenti dedicati ai videogiochi competitivi.
Il servizio prevede inoltre una serie di video creati in collaborazione con i videogiocatori professionisti, i quali si sono messi a disposizione per insegnare a giocare o a migliorare le proprie abilità. I titoli più importanti di questa categoria sono FIFA, DOTA 2, League of Legends, Starcraft 2, Hearthstone, Heroes of the Storm, Street Fighter, The King of Fighters e Tekken.

"Il 2014 è l’anno perfetto per osservare l’importanza di questo nuovo movimento: il Sangam Stadium di Seul è stato riempito da 40mila persone per le finali dei mondiali del titolo di Riot Games, League of Legends. E questo è solo un esempio" ha continuato Soddu.
In effetti ci troviamo in un periodo d'oro per le competizioni virtuali, soprattutto dal punto di vista delle sponsorizzazioni e dell'enorme seguito che esse si portano dietro. "Vogliamo avvicinare le persone al concetto di gioco e istruire sul come giocare, in modo anche competitivo, nel rispetto della salute e della persona. Tutto questo con lo scopo di allineare l’Italia al resto del mondo dove la presenza di queste realtà è assai solida”.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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