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Master Chief è tornato. Ecco la recensione di Halo 4

Dopo 3 anni di attesa torna, in esclusiva per Xbox 360, Halo, sparatutto in prima persona sviluppato dal team di 343 Industries.
A cura di Matteo Acitelli
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Halo 4

Uno dei grandi assenti nei primi 3 posti della nostra Top 10 videogiochi del 2012 è certamente Halo 4, l’unica esclusiva 2012 di Microsoft per la sua console Xbox 360. Come sappiamo, quest’ultimo capitolo del brand è stato sviluppato da 343 Industries mentre creazione e sviluppo dei precedenti erano frutto del lavoro di Bungie, attualmente sotto contratto con Activision.

Il ritorno dell’Halo numerato si è fatto attendere per 3 anni, anche se il 2010 ha visto la pubblicazione di Halo: Reach, prequel di tutta la saga e titolo d’addio di Bungie, una sorta di tributo ai fan.

In Halo 4 ritroviamo John-117 aka Master Chief, Commando SPARTAN-II dell’UNSC indiscusso protagonista della serie. La storia riprende laddove termina con Halo 3, con Master Chief ancora incosciente e destinato a vagare nello spazio nei pressi del sistema governato dai Precursori, la civiltà del pianeta citato proprio nel terzo capitolo.

La sceneggiatura è incentrata sui Prometeici, la razza che popola Requiem, anche se il fulcro di tutto si basa sul rapporto tra Master Chief e la sua compagna di avventure, Cortana.

Senza voler svelare nulla della stupenda trama, mai così umana rispetto ai capitoli precedenti, concentriamoci sul gameplay di Halo 4: la formula di gioco è quella tipica degli sparatutto in prima persona vecchio stampo, quindi senza alcune delle particolarità introdotte nel mondo nextgen. Tuttavia, ritroviamo quasi in maniera identica, lo stesso combat system di Halo: Reach che tanto ha impressionato per via dell’ottima risposta ai comandi e della spettacolarità dell’azione sul campo di battaglia.

L’incalzante ritmo di gioco è caratterizzato da una serie di obiettivi – molto vari tra di loro – e classiche ondate di nemici da eliminare a suon di proiettili tecnologici. L’immancabile scudo è ora l’unica risorsa disponibile per sopravvivere, un po’ come accade in altri sparatutto concorrenti che hanno eliminato medikit e surrogati: in particolare, bisognerà aspettare al riparo qualche secondo per permettere allo scudo di rigenerarsi, per poi tornare ad imbracciare una bocca di fuoco e sparare ad occhi chiusi contro Covenant, Crawler e Cavalieri.

L’arsenale a disposizione dell’eroe della saga è vastissimo, infatti gran parte delle armi e delle munizioni verranno recuperate direttamente dai nemici che ci hanno lasciato le penne durante gli scontri precedenti. In questo modo, il campo di battaglia resta vivo con il videogiocatore e gli eventi che hanno rotto la quiete del pianeta, lasciando un segno tangibile del loro passaggio. A disposizione di Master Chief troviamo un massimo di due armi equipaggiabili e una serie di granate, di diverso tipo, pronte a far saltare in aria i nemici.

Tuttavia, l’arma in più di Halo 4 da questo punto di vista è la stessa tecnologia dei Prometeici, che consentirà al protagonista di potenziare alcune abilità tramite degli innesti nella tuta: si parla perlopiù di invisibilità e altri bonus temporanei, tuttavia ciò consente di uscire dai canoni tipici della serie e sbizzarrirsi con nuove possibilità, donando al tutto il sistema di gameplay un aspetto più giovane e meno banale.

Se la campagna in single player si presta benissimo alla cooperazione, il comparto multiplayer di Halo 4 raggiunge l’apice della qualità e dei servizi che probabilmente nessuno sparatutto attualmente riesce ad eguagliare. L’offerta è davvero tanta, ricca e ben implementata: alle modalità classiche presenti in qualsiasi FPS che si rispetti ne troviamo altrettante originali come il Grifball, una sorta di pallavolo a campo aperto che ha l’obiettivo di far eliminare i player lanciando una sfera di energia dalla propria arma.

Alle modalità è associato anche il solito sistema di ranking già visto in altre produzioni, tuttavia, avanzando di grado è possibile migliorare il proprio personaggio scegliendone una classe di appartenenza; inoltre è presente un vero e proprio editor di mappe che rende infinita l’esperienza col titolo.

Se dal punto di vista del gameplay Halo 4 si è migliorato pur restando sui soliti binari della saga, il comparto tecnico di cui è dotato mette in mostra tutta la potenza a disposizione dell’Xbox 360, se magari qualcuno si decidesse a sfruttarla a dovere. Nonostante ciò faccia emergere qualche rimpianto – su Playstation 3 si sfrutta il 99% dell’hardware già da un paio di anni con le esclusive, per la console di casa Microsoft abbiamo dovuto attendere il 2012 con un solo brand – il risultato è talmente eccezionale da piegare in due ogni perplessità sull’acquisto dello sparatutto. Dagli effetti particellari passando alle texture, ai dettagli dell’ambientazione e, per finire, alle mai così belle cinematiche, Halo 4 raggiunge la vetta e guarda dall’alto in basso tutte le altre produzioni, senza distinzione di genere.

Il ritorno di Halo è impressionante, così come il seguito che ha ottenuto dopo il lancio, sia da parte della critica del settore, sia dal pubblico. Il regalo più ambito dal fidanzato a corto di materia prima, così come per quei mariti stressati che trovano nei videogiochi l’arma in più per riposarsi a suon di fucilate dopo una giornata terribile. E perché no, adatto anche alle ragazze a loro agio con un pad in mano e tanta voglia di azione.

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