Nonostante le ultime notizie in merito a Kinect, la salute della periferica non sembra essere in pericolo, almeno qui in Italia. Complice una serie di titoli azzeccati e un supporto atipico per la versione destinata agli sviluppatori, Kinect ha dimostro di avere ancora molte carte da giocare sotto gli aspetti più disparati, da quello ludico a quello terapeutico.
Se da una parte abbiamo infatti l'offerta di Xbox One dedicata ai videogiocatori puri caratterizzata da titoli come Kinect Sports Rivals, Xbox Fitness, Dance Central e molti altri, dall'altra troviamo un grande supporto da parte della comunità di sviluppatori, i quali si stanno impegnando a fondo per utilizzare la rivoluzionaria tecnologia che si nasconde dentro Kinect non solo in maniera ingegnosa ma anche utile.
L'attuale line-up offerta dalla console di nuova generazione di Microsoft racchiude titoli che, chi più chi meno, sfruttano tutte o quasi le potenzialità di Kinect. Dai comandi vocali alla possibilità di utilizzare gesti per comandare truppe o guidare macchine da corsa, la periferica permette un'immedesimazione altrimenti impossibile, che nessun altro nel settore può offrire.
A partire da Kinect Sports Rival, versione next gen del titolo che ha saputo accompagnare degnamente l'uscita della prima versione di Kinect per Xbox 360. Più sport, più precisione e, in definitiva, più divertimento per tutti grazie anche alle nuove discipline inserite nel gioco. Tra queste troviamo l'arrampicata, il bowling, il tennis, le moto d'acqua, il tiro al bersaglio e molte altre, tutte da comandare tramite i movimenti del nostro corpo. Com'è ormai tradizione – e come suggerisce il titolo – Kinect Sports Rivals fomenta un po' di sana competizione e permette di affrontare ogni gioco in multigiocatore, sfidando un amico in tutte le discipline disponibili.
Oltre a questo tipo di giochi prettamente dedicati a Kinect, l'offerta di Xbox One comprende titoli in grado di offrire un'esperienza (opzionale) migliore con Kinect. In Ryse: Son of Rome abbiamo la possibilità, tramite la voce, di ordinare ai plotoni di soldati romani di caricare i bruti o scagliare uno sciame di frecce; in Dead Rising 3 possiamo liberarci dall'abbraccio mortale di uno zombie scuotendo il controller; Forza Motorsport 5 ci permette di guidare le bellissime macchine disponibili tramite i movimenti delle braccia e così via, ogni gioco si adatta e offre la propria visione del motion control. Ma non è tutto.
Grazie a Kinect si è fatta strada una nuova realtà che punta ad aiutare il trattamento di determinati disordini che purtroppo colpiscono i bambini, come l'autismo. L'utilizzo di una tecnologia capace di riconoscere i movimenti, far interagire i bambini ed offrire loro ricompense può rappresentare un aiuto immenso per i terapeuti che si trovano ad affrontare giovani con situazioni particolari.
È questa la missione di FifthElement, una start-up italiana che vuole fare del Kinect il cuore della sua innovativa terapia per bambini autistici basata sul movimento e rivolta sia ai terapeuti che alle famiglie. FifthElement si basa su un modo nuovo e più naturale di interagire con il mondo digitale grazie alla tecnologia di Kinect ed agli avanzati algoritmi di riconoscimento vocale e del movimento sviluppati dal team. Una volta collegato al PC, Kinect permette di far svolgere al bambino una serie di esercizi personalizzati che lo aiutano a contrastare i problemi derivati dall'autismo e ad instaurare un rapporto con l'ambiente e le persone che lo circondano. Il tutto può essere direttamente supervisionato da un tutor o dalla famiglia, la quale può collegarsi in ogni momento con il terapeuta tramite l'app stessa. I terapisti hanno infatti la possibilità di assegnare attività da svolgere a casa, ricevendo automaticamente i risultati oppure collegandosi in tempo reale con la famiglia per supervisionare l'attività. La piattaforma permette di scambiare audio, video ed informazioni 3D sul movimento in tempo reale anche a grande distanza. In questo modo i terapisti possono supportare la famiglia e adattare le attività per ottenere i migliori risultati.
Insomma, Kinect sembra destinato ad uscire presto dall'ambito prettamente videoludico e ad entrare in quello terapeutico, transizione aiutata anche dall'impegno di FifthElement nel creare un vero e proprio store nel quale start-up simili potranno pubblicare le proprie applicazioni dedicate al trattamento di disturbi come l'autismo. Il futuro, almeno in questo campo, sembra roseo. Se il progetto prenderà piede tra la comunità di terapeuti potrebbe davvero fare la differenza nel migliorare le condizioni dei bambini affetti da disturbi di questo tipo.