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Opinioni

Tomb Raider: Definitive Edition, la recensione per Xbox One e PS4 [VIDEO]

In attesa di vederlo sugli scaffali il prossimo 31 gennaio, abbiamo avuto la possibilità di giocare in anteprima al reboot della saga che vede protagonista Lara Croft, nella sua nuova versione per console di nuova generazione: l’eroina è tornata ed è in forma smagliante, ma vale la pena acquistare il gioco?
A cura di Dario Caliendo
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Quando quasi un anno fa ho giocato a Tomb Raider su Xbox 360 e PlayStation 3, mi sono realmente chiesto come sarebbe stato il gioco se avesse avuto una grafica migliore, ma nonostante ciò ho sempre pensato che le avventure di Lara Croft non avessero bisogno di grossi effetti speciali per giustificarne le ore di gioco. In ogni caso, giocare con la Definitive Edition su PlayStation 4 ed Xbox One, una relase che tende a competere direttamente con quella ad alta risoluzione per PC, è davvero fantastico.

Prima di tutto una premessa. Ormai non si parla d'altro: il gioco su Xbox One non riesce a reggere il passo dei framerate raggiunti dalla PS4. Ma nonostante questo particolare, anche sulla piattaforma di Microsoft le differenze grafiche con la versione per la vecchia generazione sono evidenti.

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Che l'ultimo capitolo della saga, nata nel lontano 1996, sia un reboot fantastico è ormai risaputo. La versione dei Crystal Dinamics di Tomb Raider ha riportato Lara Croft nell'olimpo dei giochi di questo genere, che fino alla relase dell'ultimo episodio era dominato senza alcun contrasto dalla saga di Uncharted. Ma se vi chiedete se questa Definitive Edition introduca alcune novità rilevanti eccetto quelle relative alla grafica, rispetto alla versione per console di vecchia generazione, la risposta è no. Non esageratamente almeno.

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RIMANE UN PORTING, PURTROPPO – In effetti l'introduzione di una risoluzione maggiore su PlayStation, assieme ad alcune texture migliorate (soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Lara) di certo non rappresenta il miracolo che ci si aspetta da una console di nuova generazione, ma fortunatamente Tomb Raider non ha bisogno di effetti speciali stratosferici per essere giocato. E' tuttora uno dei migliori giochi di azione cinematografica, ma non riesce ancora ad arrivare della saga di Nathan Drake.

Una novità che sicuramente farà brillare gli occhi ai più appassionati è la possibilità di godere a pieno dell'edizione digitale del fumetto Dark Horse, dedicato alla nuova Lara. E' inoltre possibile sfogliare un artbook con contenuti esclusivi e tutti gli episodi di "The Final Hours", nel quale gli sviluppatori di Crystal Dynamics hanno raccontato le varie fasi della creazione del gioco.

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Le novità realmente rilevanti introdotte in Tomb Raider Definitive Edition riguardano esclusivamente le caratteristiche audio/video del gioco. Eccetto l'introduzione di tutti i DLC  pubblicati dalla software house dall'introduzione del titolo su Xbox 360 e PS3, non troverete alcun contenuto che influenzerà in gameplay: il lavoro più evidente è stato fatto proprio su Lara Croft, il cui modello fisico è stato modificato profondamente, rendendo l'eroina del gioco più espressiva, più definita e sofferente.

Nulla a che vedere con il livello di espressività raggiunto da Ryse, che rimane nettamente superiore sotto quel punto di vista, ma va sicuramente riconosciuto l'enorme lavoro che gli sviluppatori hanno fatto per migliorare la fisica dei capelli di Lara che, grazie all'utilizzo della tecnologia TressFX, sembrano molto più realistici, ma che in effetti ci lasciano con una perplessità: che lacca utilizza la protagonista per rimanere pettinata anche quando è appesa a testa in giù?

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Molto interessante nella versione per console next-gen, è l'introduzione dei comandi vocali sia su Xbox One (che ovviamente funzionano tramite Kinect) che su PlayStation 4 (disponibili solo se si ha acquistato la PlayStation Camera): nel corso del gioco ad esempio si potrà avviare la mappa semplicemente esclamando "Mappa", oppure si potranno cambiare le armi semplicemente esclamandone il nome. Inoltre, su Xbox One, si potrà interagire con i manufatti trovati da Lara, afferrandoli tramite le tipiche gesture del Kinekt. Si tratta di una novità che farà sorridere soprattutto i videogiocatori più nerd, ma su PS4 mi sono trovato spesso in condizioni disastrose, dove nel bel mezzo di una scena d'azione il gioco si metteva in pausa da solo, oppure il sistema di riconoscimento vocale non riusciva a riconoscere il comando per cambiare le armi.

Ottime anche le novità del motore relativo alle luci. I nuovi effetti di luce, vento e nebbia sono molto evidenti ed accompagnati dai 60 frames al secondo di PS4 ed un audio che che meriterebbe un buon impianto Surround, offrono un'esperienza di gioco entusiasmante, realistica e coinvolgente.

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L'hardware sonoro della PlayStation 4 e dell'Xbox One sono davvero eccezionali: giocando a Tomb Rider Definitive edition con un buon Home Theatre avrete la possibilità di sentire in sottofondo il legno ardere, verrete avvolti dal rumore della pioggia battente e vi renderete conto della posizione dei nemici ed addirittura del verso in cui soffia il vento in determinate scene.

NUOVA FISICA DI GIOCO? – Al momento della presentazione, e per spiegare il prezzo pieno al quale è venduto il titolo, gli sviluppatori si sono aggrappati alla nuova fisica di gioco che sarebbe stata introdotta con il porting su nuova generazione. Tralasciando i salti giganteschi che hanno sempre caratterizzato l'eroina più famosa dei videogiochi, ed evitando di prendere in considerazione cosa accade quando si urta un oggetto nel gioco (che con il minimo urto vola a metri di distanza), si tratta di novità che personalmente non ho riscontrato (almeno non in maniera rilevante), se non nella maggiore distruttibilità ambientale, che però influenza il gioco solo in parte.

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Sono inoltre molto deluso dalle animazioni e dalla fisica relative a fiamme ed acqua, che risultano fin troppo irreali e mettono in evidenza come, anche in questo titolo, non vengano sfruttate a dovere le potenzialità fisiche delle console di ultima generazione, lasciandoci speranzosi nel vedere titoli sviluppati appositamente per le nuove piattaforme.

NUOVA GENERAZIONE O VECCHIA GENERAZIONE? – Io sono un fan di Tomb Raider, questo è quanto. Se non avete ancora giocato a questo capitolo e siete in possesso di una console di nuova (o vecchia) generazione, il mio consiglio è quello di smettere di leggere questo articolo e correre a comprarlo. Gli appassionati di Uncharted non troveranno nulla di eccezionalmente innovativo in questo reboot, ma il gioco è realizzato davvero bene, le scene sono avvincenti e la psicologia del personaggio (che da innocua adolescente, si trasforma in una macchina da guerra) è ben studiata.

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Il gioco però non ha niente a che vedere con le console next-gen. Gli sviluppatori che hanno lavorato al progetto, hanno preso alcuni elementi del gioco e gli hanno dato una bella lucidata, ottenendo un risultato fantastico, ma che personalmente non penso ne giustifichi l'acquisto se si ha già giocato al titolo per Xbox 360 o PlayStation 3.

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