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Opinioni

Un ragazzo di 11 anni salva il nonno grazie alle abilità apprese giocando a Grand Theft Auto

Charley Cullen, un ragazzino di 11 anni, ha salvato suo nonno prendendo letteralmente in mano la situazione ed evitando il disastro. In seguito il giovane ha affermato di aver mantenuto la calma grazie agli insegnamenti appresi giocando a GTA.
A cura di Marco Paretti
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Grand Theft Auto

Diversi studi hanno dimostrato che i videogiochi aiutano a sviluppare riflessi e abilità motorie migliori, così come aiutano a prendere decisioni più velocemente. Se si uniscono queste capacità di sviluppo a giochi nei quali si affrontano situazioni di vita quotidiana, come guidare auto all'interno di una metropoli, il beneficio in termini di sviluppo delle abilità cognitive ne potrebbe giovare ulteriormente. Ci sono poi dei titoli che vengono criticati perché ritenuti colpevoli di fomentare l'opposto: aumentare l'ansia, spingere alla violenza e giustificare, nelle menti dei giocatori, un atteggiamento aggressivo verso le altre persone. Se però sono presenti diversi studi a supporto dei benefici dei videogiochi, non si può dire lo stesso riguardo gli effetti negativi che alcune persone sbandierano da anni, condannando apertamente alcuni giochi ritenuti in grado di nuocere alla psiche dei videogiocatori.
Per questo motivo Grand Theft Auto – meglio conosciuto come GTA – è l'ultimo dei giochi che ci saremmo aspettati di trovare all'interno di una notizia riguardante un'azione eroica. Eppure, in Irlanda, il gioco ha aiutato un ragazzino a salvare la vita al nonno.

Charley Cullen ha 11 anni e afferma che sono stati proprio i videogiochi a conferirgli i riflessi e le abilità che lo hanno aiutato a reagire prontamente qualche settimana fa, quando  suo nonno di 79 anni, Finn, è svenuto mentre era alla guida della sua auto su un'autostrada in Slane, Irlanda.
Dopo che Finn ha perso conoscenza, Charley ha afferrato il volante con una mano sterzando in modo da allontanarsi dalla strada e dalle altre auto, cercando allo stesso tempo di svegliare il nonno, il cui piede era rimasto incastrato sull'acceleratore. Alla fine Charley ha colpito un muro sul lato della strada, ponendo fine alla corsa e fratturandosi il cranio nello schianto. Nonostante Finn fosse ancora incosciente, Charley è stato in grado di  tirarlo fuori dalla macchina e trasportarlo a casa trascinandolo per 50 metri.

Grand Theft Auto

Durante un'intervista ad una radio irlandese, Charley ha affermato di non ricordare molto dopo che la macchina ha colpito il muro. "Abbiamo raggiunto la casa di mio padre senza che lui sapesse cosa stava succedendo" ha spiegato Charley "Dopo aver aperto la porta non ricordo nulla se non le urla dietro di me". Il ragazzo ha poi aggiunto: "L'unica esperienza che avevo era quella ottenuta giocando a Grand Theft Auto".
Il gioco è conosciuto per i suoi contenuti forti e indirizzati ad un pubblico adulto, tra i quali troviamo proprio il guidare a tutta velocità per le strade di città reali ricostruite digitalmente. Premettendo che un ragazzino di 11 anni non dovrebbe giocare a GTA – la vendita del gioco è vietata ai minorenni – Charley è indubbiamente un eroe ed è stato in grado di salvare la propria vita e quella del nonno mantenendo la calma e dimostrando di possedere abilità e riflessi in grado di sostenere una situazione del genere.
Questa storia rappresenta l'ennesima dimostrazione dei benefici che i videogiochi possono portare ai videogiocatori e, sebbene non si possa negare che GTA proponga contenuti violenti e crudi, lo fa in un contesto narrativo che li giustifica sotto ogni aspetto. Sono in molti a pensare che sia ora di smetterla di colpevolizzare questo medium e cominciare invece a vederlo come un qualcosa da poter utilizzare in ambito riabilitativo o terapeutico, ponendo fine una volta per tutte alle assurde accuse nei suoi confronti.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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