Svizzera, no ai videogiochi violenti dal Parlamento
Dopo l’esempio lanciato dalla Germania lo scorso anno, adesso tocca alla Svizzera muoversi nel campo della censura. I videogiochi violenti sono infatti sotto il mirino del Consiglio Nazionale, la Camera Bassa del Parlamento svizzero, che ha approvato due mozioni parlamentari contro i videogiochi che fanno della violenza contro gli umani un requisito fondamentale per andare avanti nel gioco.
Il primo DDL, proposto dal socialista Evi Allemann, vieta la produzione, l’importazione e la vendita di giochi ad alto tasso di violenza. Il secondo, invece, sostenuto da Norbert Hochreutener del Partito Cristiano Democratico, vuole vietare definitivamente la vendita di questi giochi ai minori.
Al momento non si parla ancora dei criteri con cui si definirebbe un videogioco violento, essendo il parlamento ancora impegnato nella diffusione della campagna proibizionista. La cosa preoccupante per i videogiocatori svizzeri è che nel loro paese basta una raccolta di 100 mila firme per rendere una proposta un referendum popolare. Ma è da dubitare se i videogiocatori effettivamente siano disposti a firmare una cosa del genere.
Giuseppe A. D’Angelo