Studenti cinesi sfruttati per produrre PS4, Foxconn sotto accusa
Dichiarazioni pesanti quelle di alcuni studenti cinesi della Xi'an Technological University che da Agosto ad Ottobre hanno lavorato all'interno dell'impianto Foxconn di Yantai come parte di un programma di studio/lavoro.
Secondo le testimonianze di alcuni studenti, questo "stage" non ha nulla a che fare con il percorso di studi intrapreso e, l'abbandono di questo programma all'impianto Foxconn, sarebbe costato loro ben sei crediti universitari. I ragazzi sarebbero stati obbligati a lavorare sotto minaccia di non ricevere il diploma con turni di undici ore, straordinari in caso di lavori urgenti e due pause, una di dieci minuti al mattino e una di trenta minuti per il pranzo.
Il quotidiano Shanghai's Dongfang Daily ha intervistato alcuni di questi studenti tra cui Wang Yiran che all'interno di Foxconn si è occupata per intere giornate di rimuovere pellicole protettive e applicare adesivi su PS4 o Li Xinzhou il cui lavoro era quello di inserire manuali e cavi dentro le confezioni.
I genitori, vedendo i propri figli tornare a casa in condizioni pessime, con piedi gonfi e forti mal di testa a causa del rumore assordante delle macchine, hanno iniziato a protestare. L'università si è quindi attivata per capire se le dichiarazioni degli studenti contro la fabbrica di Yantai fossero vere. Dopo un primo momento in cui Foxconn non ha voluto commentare la vicenda, la stessa ha poi confermato che agli studenti sono stati assegnati turni straordinari e notturni ed ha quindi riportato la situazione alla normalità rispettando le politiche aziendali. I responsabili di Foxconn hanno voluto inoltre sottolineare che il lavoro in fabbrica è volontario e gli studenti possono abbandonarlo senza nessuna ripercussione sulla propria carriera universitaria.
