Resonance of Fate, il nuovo RPG Sega
A differenza di quanto annunciato precedentemente dalla Sega Resonance of Fate, il nuovo RPG prodotto con tri-Ace, non uscirà contemporaneamente nel mondo. Mentre in Giappone è comparso sugli scaffali a fine gennaio, per gli Stati Uniti si annuncia marzo, mentre ancora niente si sa del mercato europeo.
Il gioco di ruolo è stato notevolmente atteso come concorrente della Square Enix, la casa produttrice con esperienza storica nel genere grazie alle saghe di Final Fantasy e Kingdom Hearts. A differenza di queste l’ambientazione di RoF (che in Giappone è uscito col nome di End of Eternity, dal titolo di un romanzo di Asimov) non è fantasy, ma uno steam punk in cui a farla da padrone invece di spade e incantesimi sono delle più prosaiche armi da fuoco.
Ecco quindi che due dei protagonisti, il bel tenebroso Vasheron e la bionda Reanbell, utilizzano delle semplici automatiche, mentre il ribelle Zephyr si affida a un mitra. Gli scontri si basano su un sistema che mischia la strategia dei turni con gli attacchi in tempo reale. In pratica possiamo scegliere se concentrarci su un personaggio, col quale cercare una posizione di attacco migliore per fare più danni all’avversario; o cambiare da un protagonista all’altro per sferrare un attacco diretto e molto più immediato. Pro e contro: nel primo caso con una buona strategia otterremo effetti più devastanti, ma saremmo praticamente scoperti durante il turno. Nel secondo, possiamo decidere di usare l’Invincible Attack che ci rende invulnerabili e permette di effettuare piroette alla Matrix mentre svuotiamo i nostri caricatori; ma è concesso solo un numero limitato di volte, esaurite le quali i nostri alter ego cadranno in preda al panico e non saranno più capaci di muoversi bene.
Di ottimo impatto scenico è invece il Resonance Attack, che coinvolge gli Invincible Attack dei tre protagonisti, ottenenendo delle combinazioni impressionanti. Tutto si basa sul calcolo delle distanze: migliore è la centralità del mirino e la posizione dei personaggi rispetto al nemico, e più spettacolare e devastante sarà l’attacco portato.
Giuseppe D'Angelo