Lo sbarco sulla Luna non è stato creato in studio. Lo dimostrano definitivamente le ultime tecnologie Nvidia, nota casa produttrice di componentistica per PC, che ha utilizzato le sue ultime GPU per confutare una volta per tutte le tesi cospirazioniste.
Per arrivare a questa conclusione, però, l'azienda ha dovuto mettersi nei panni di chi, in teoria, avrebbe architettato l'inganno: ha ricostruito digitalmente lo sbarco utilizzando le nuove schede grafiche Maxwell, dando nuova vita allo storico scatto di Neil Armstrong nel quale Buzz Aldrin scende le scale del modulo lunare.
La foto, scattata 45 anni fa, mostra Aldrin stagliarsi sulla sagoma nera del modulo. Un ottimo scatto. Troppo, secondo i cospirazionisti. Questi ultimi, infatti, sostengono che Aldrin avrebbe dovuto essere in ombra perché il sole si trovava dietro il modulo lunare, il quale avrebbe proiettato la sua ombra sull'astronauta. L'illuminazione sarebbe quindi artificiale e, di conseguenza, il tutto una semplice ricostruzione in studio.
Nulla di più falso, secondo Nvidia. Grazie alle nuove GPU, l'azienda ha digitalizzato la scena dello sbarco utilizzando il motore grafico Unreal Engine 4 e simulando i raggi del sole calcolandone la traiettoria e i rimbalzi. Tutto ciò ha portato alla scoperta che la luce, una volta riflessa sul terreno e sulla tuta bianca di Armstrong, è stata in grado di illuminare completamente Aldrin. Insomma, un grande diffusore naturale.
"Molti uomini hanno perso le loro vite all'interno del progetto Apollo, quindi mi infastidisce molto quando sento parlare di cospirazione" ha affermato Mark Daly, capo del progetto "Hanno rischiato la loro vita per arrivare sulla Luna".
Un altro elemento da sempre sbandierato dagli scettici è l'assenza di stelle all'interno della foto. Il governo le avrebbe completamente eliminate perché la loro posizione avrebbe rivelato l'inganno: non era possibile, infatti, ricreare con precisione la disposizione della volta celeste vista dalla Luna. I ragazzi di Nvidia, però, hanno svelato anche questo dettaglio. "Le stelle non sono visibili nella foto di Armstrong a causa dell'esposizione della macchina fotografica. Quest'ultima era impostata per scattare fotografie sulla superficie lunare, catturando solo i soggetti illuminati da una forte luce" ha spiegato Daly "Ma le stelle ci sono. Tramite la nostra demo siamo riusciti a vederle modificando digitalmente l'esposizione della foto".