Mercato videogiochi: anche l’Inghilterra abbassa le tasse
Molti reclamano questo provvedimento anche per l'Italia, ma per ora non se ne parla nemmeno e, a dire il vero, sembra di più la richiesta tipica del consumatore che vuol pagare di meno il proprio prodotto. Va tuttavia detto che politiche di liberalizzazione hanno in effetti l'esito di accrescere le transazione, anche se non sempre con un risultato positivo in termini di ricchezza nazionale.
Chi invece si trova sul mercato internazionale dei videogiochi da una posizione di avanguardia, ha preferito spesso abbassare i costi della produzione riducendo le tasse. Dopo la Francia ed il Canada, infatti, è venuto il tempo anche della Gran Bretagna. In effetti da quando il Canada si è mosso a favore di una riduzione delle imposte per publisher e sviluppatori, nell'ultimo anno e mezzo si è potuta registrare una crescita del settore del 18%.
Per le poche sofware house italiane, probabilmente, un'agevolazione del genere è ancora di là da venire. Nell'attesa che si crei una filiera industriale che abbia forza di sistema, il compito delle nostre software house è quello da apristrada. Alcune si affacciano già a livello europeo.