La scia di polemiche che da sempre accompagna i nuovi episodi di Grand Theft Auto non ha risparmiato neppure la riedizione in alta definizione del quinto capitolo uscita da poche settimane. Dopo la polemica nata a causa della possibilità di fare sesso con le prostitute in prima persona, il videogioco ha dovuto affrontare una petizione creata da una donna vittima di violenze sessuali.
"GTA V rende un gioco la violenza sulle donne" ha spiegato. La petizione è stata firmata da più di 50 mila persone e ha portato al ritiro delle copie del gioco dagli scaffali di Target e K-Mart in Australia.
Le continue critiche al titolo di Rockstar Games hanno costretto il CEO di Take Two, produttrice del gioco, ad intervenire con dure parole nel corso della BMO Capital Markets 2014 Technology & Digital Media Conference. La risposta è stata semplice: se non vi piace, non compratelo.
"È comprensibile che qualcuno non voglia acquistare un contenuto, lo possiamo capire" ha spiegato Karl Slatoff nel corso della conferenza "E questa è anche la soluzione. Se non vi piace o vi offende, semplicemente non compratelo".
L'elemento che ha dato il via alla polemica è la possibilità di avere una relazione sessuale con una prostituta per poi ucciderla e recuperare i soldi spesi. Un'azione che il gioco non incoraggia assolutamente, ma è effettivamente presente. Secondo Slatoff la petizione e i suoi risultati non sono altro che una limitazione della libertà di parola.
"Non è giusto che una persona o un gruppo di persone decidano per milioni di giocatori. 34 milioni di persone hanno acquistato GTA V e, se la petizione fosse arrivata prima, nessuno di questi lo avrebbe fatto" ha continuato Slatoff "Questo va contro il concetto stesso di società libera. È la libertà d'espressione, cercare di limitarla è pericoloso".