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Giocare ai videogames fa fare meno incubi

Dall’Università MacEwan del Canada arriva una nuova ricerca effettuata dalla psicologa Jayne Gackenbach che mette in correlazione i videogiochi ed i sogni e più nel dettaglio la fase REM degli hardcore gamer.
A cura di Matteo Acitelli
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Dall'Università MacEwan del Canada arriva una nuova ricerca che è stata pubblicata sull'ultimo numero della rivista Dreaming ed effettuata dalla psicologa Jayne Gackenbach che mette in correlazione i videogiochi ed i sogni e più nel dettaglio la fase REM degli hardcore gamer, che secondo la definizione data dalla psicologa Gackenbach sono tutte quelle persone che utilizzano i videogames per sessioni di almeno due ore, più volte a settimana e fin dal periodo adolescenziale.

Secondo lo studio effettuato dalla psicologa ed il suo team, i giocatori più accaniti sono più propensi a fare sogni lucidi, sono quindi in grado di prendere il controllo delle proprie azioni e cambiare il punto di vista dei propri sogni, passando da un punto di vista in soggettiva a una sorta di visuale in terza persona, un pò come avviene nei videogame quando si cambia la visuale da cui si comanda il personaggio. Sempre secondo questo studio, coloro che giocano più ore ai videogiochi sviluppano una maggiore resistenza agli incubi, evitando quindi di svegliarsi di soprassalto e, in alcuni casi, addirittura vi è la possibilità di prendere il controllo della situazione e trasformare i brutti sogni in una situazione piacevole. Lo studio sui sogni dei videogiocatori si conclude con un'affermazione: chi gioca ai videogiochi tendenzialmente fa sogni più bizzarri di chi non gioca.

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