È grande poco più di una scatola di caramelle e consente di giocare non solo ai giochi del GameBoy, ma anche a quelli dell'Atari e del Nintendo 64. È il GameBoy Nano, un dispositivo realizzato dal designer Rasmus Hauschild che rimpicciolisce la storica console di Nintendo fino a dimensioni di pochi centimetri, pur offrendo caratteristiche tecniche nettamente superiori rispetto al modello originale. Il cuore dell'inusuale console portatile è una Raspberry Pi Zero, il piccolo computer facilmente programmabile che sta ormai alla base di molti progetti amatoriali e non: il segreto è il costo estremamente basso e, nel caso di questa versione, le sue dimensioni contenute.
Così il GameBoy Nano è grande quasi quanto una scatoletta di caramelle: 6,9×4,8×2,7 centimetri. Pur non rinunciando a tutte le funzionalità che hanno reso famosa la console portatile uscita negli anni '90: croce direzionale, quattro tasti frontali e scocca esterna che ricorda da vicino l'originale. C'è però un elemento in più: lo schermo OLED da 1,5 pollici prende il posto di quello monocromatico. Questo (anche) perché il GameBoy Nano è compatibile con i titoli Atari e, soprattutto, con quelli per Nintendo 64, l'altrettanto storica console casalinga di Nintendo che ha visto l'approdo di Super Mario nelle tre dimensioni.
Non solo, il GameBoy Nano riesce a far girare i giochi del GameBoy Advance e del Dreamcast, storica rivale della prima PlayStation che, nonostante il suo fallimento, viene considerata come una delle console meglio riuscite degli anni '90. Se pensate che le piccole dimensioni indichino un piccolo costo, però, vi sbagliate. Il GameBoy Nano viene venduto ad un prezzo di 250 dollari, estremamente alto vista la tipologia di dispositivo. Acquistando la versione da assemblare, invece, si riesce a portarsi a casa la console a 140 dollari.
