"State per entrare nella vostra ultima doccia, ma se fuggite potrete restare vivi". È uno degli slogan che accompagnano un'escape room nata a Praga e ambientata in stanze ispirate a quelle di un campo di concentramento. Un progetto che ha già attirato su di sé numerose critiche nei giorni che hanno preceduto la Giornata della Memoria, il momento del ricordo della Shoah e degli orrori che il progetto della Dostaň Se Ve vorrebbero riproporre sotto forma di gioco. Il prezzo per fuggire da un campo di concentramento? 15 euro, in sconto fino al 27 gennaio.
Le escape room sono stanze all'interno delle quali viene chiuso un gruppo di giocatori che, attraverso la soluzione di enigmi, deve riuscire ad uscire entro un'ora. Ne esistono una moltitudine, anche in Italia, ma nel caso della proposta di Praga sembra che gli autori si siano spinti troppo in là. Eppure, nonostante le critiche, l'azienda produttrice non sembra voler fare marcia indietro. "Trattiamo questo tema con molto rispetto e considerazione" ha spiegato in una nota. "Non lo stiamo facendo come scherzo, anzi. Vogliamo sottolineare la serietà della situazione e rendere le persone consapevoli della storia".
Eppure, anche leggendo gli slogan che accompagnano la promozione dell'escape room, l'obiettivo sembra essere più un cinico business commerciale che il ricordo della Shoah. "Non è la prima volta che in questo paese mi trovo a che fare con situazioni nelle quali si cerca di utilizzare per fini commerciali l'orrore dei campi di sterminio" ha commentato Per Papousek, presidente della comunità ebraica ceca, definendo il progetto "inappropriato". Circa 50.000 ebrei che vivevano in quella che oggi è la Repubblica Ceca sono stati uccisi ad Auschwitz. Lo scorso anno due escape room simili erano state chiuse: una in Grecia, sempre ispirata ad un campo di concentramento, e una in Olanda, ispirata alla stanza di Anne Frank.