Final Fantasy XIII: la recensione
Prima di cominciare a parlare dell’attesissimo ultimo titolo della serie Square Enix, da oggi anche da noi in occidente, va detta una cosa: Final Fantasy XIII è tecnicamente meglio su PS3 che su Xbox 360. La risoluzione è maggiore sulla console di casa Sony, e questo va detto a beneficio di chi possiede entrambe le console.
È doveroso perché il punto focale di questo titolo è proprio la grafica: estremamente accurata ed elaborata, soprattutto nelle ambientazioni. Mentre per quanto riguarda i personaggi, il passaggio dalle scene in FMV a quelle in rendering in tempo reale si fa poco sentire a livello recitativo e narrativo. E la narrazione è un altro punto di forza del gioco, come ben sanno i fan della serie: la trama è coinvolgente e ad alto livello drammatico, nonché spettacolare nelle scene d’azione. La colonna sonora di Masashi Hamauzu non è memorabile come quelle di altri titoli ma regge bene il tutto.
Passiamo ora al gameplay. In molti hanno criticato l’eccessiva linearità dell’azione, e purtroppo è vero. Pochissimo spazio è dato all’esplorazione libera, che avremo solo nei capitoli finali, ed è davvero un peccato per un gioco dalle ambientazioni così ricche di due mondi e civiltà ricreati completamente da zero. Questo semplicismo è stato fin dall’inizio fonte di numerose critiche da parte dei fan, mentre ha contribuito ad avvicinare nuove schiere di giocatori, meno avvezze a questo complesso sistema di gioco tipico degli RPG.
Ritorna invece l’Active Time Battle, ovvero il combattimento a turni, scomparso nel precedente capitolo che aveva introdotto il combattimento in tempo reale. L’azione è pero resa più frenetica e spettacolare da menù di selezione veloci e intuitivi, e da una barra a livelli: in pratica ogni turno prevede il riempimento di una barra composta da 4 slot, che si ricarica nel tempo. Alcune azioni richiederanno più slot, come le magie, e questo va a favore di un maggiore realismo nella strategia. Durante l’azione si può cambiare arma al personaggio. Ovviamente nel gioco controlliamo un personaggio alla volta, passando da un protagonista all’altro del gruppo a seconda di quello che richiede la trama. Fondamentale è il ruolo che gli elementi del party assumono: attaccante, sentinella, occultista, sinergista, terapeuta o sabotatore. Lo schema dei ruoli assunto in battaglia decide le sorti del combattimento. I punti acquisiti per le vittorie non determinano un aumento dei livelli, ma un incremento dell’esperienza che permetterà in seguito di affrontare nemici alla nostra altezza, ma mai troppo deboli, in modo che ogni combattimento sia sempre avvincente e mai noioso.
Nel complesso Final Fantasy XIII si distingue per un’ottima giocabilità, un elevato livello tecnico e una trama avvincente. Peccato per quegli elementi tipici degli RPG venuti meno che, a meno di non essere fan irriducibili del genere, non inficiano comunque un’esperienza di gioco che solo la serie Square Enix ci sa regalare.
Giuseppe D’Angelo