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eSport, anche i videogiocatori professionisti fanno uso di doping

Non sono solo gli sport tradizionali a doversi preoccupare del problema del doping. Anche negli eSport, gli sport virtuali che vedono protagonisti giocatori professionisti alle prese con titoli come League of Legends, Call of Duty e FIFA, si fa sempre più strada l’utilizzo di sostanze in grado di migliorare le performance.
A cura di Marco Paretti
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esport doping

Non sono solo gli sport tradizionali a doversi preoccupare del problema del doping. Anche negli eSport, gli sport virtuali che vedono protagonisti giocatori professionisti alle prese con titoli come League of Legends, Call of Duty e FIFA, si fa sempre più strada l'utilizzo di sostanze in grado di migliorare le performance. L'utilizzo di una in particolare, l'Adderall, ha subito un incremento nel corso degli ultimi mesi, tanto che l'Electronic Sports League – l'organo che gestisce i principali tornei di eSport – ha annunciato di voler rendere ancora più stringenti i controlli relativi alle droghe all'interno delle sue manifestazioni.

"Abbiamo cominciato a muoverci verso una migliore politica nei confronti delle droghe, compresa educazione e prevenzione all'interno dei team partecipanti alle competizioni" ha spiegato l'ESL. L'organizzazione non rappresenta comunque l'unica realtà attualmente attiva all'interno del settore; non copre, per esempio, i campionati mondiali di League of Legends e Dota 2, due dei titoli più giocati dai videogiocatori professionisti. Il problema dell'utilizzo di droghe in grado di migliorare le performance è stato portato alla ribalta da un giocatore di Coulter Strike: GO, Kory Friesen, il quale non solo ha ammesso di fare uso di Aderrall, ma ha anche specificato che un gran numero di giocatori fa lo stesso.

"Prendiamo tutti l'Adderall" ha spiegato Friesen nel corso di un'intervista. Il medicinale è utilizzato per trattare la sindrome da deficit di attenzione e iperattività e la narcolessia; uno degli effetti collaterali è proprio quello di rendere le persone più attente, migliorandone i tempi di risposta. Ideale, quindi, per titoli estremamente veloci come quelli che caratterizzano gli eSport. Molti giocatori prima di Friesen hanno ammesso di utilizzare doping per ottenere un vantaggio sugli avversari. Resta ancora da capire che tipo di punizione ha intenzione di infliggere la ESL ai partecipanti trovati ad assumere la sostanza. "Sicuramente non sarà retroattiva" ha spiegato l'organizzazione. "Non possiamo punire qualcuno se non siamo al 100% sicuri che sia colpevole". Il torneo più famoso del mondo, The International, avrà inizio il prossimo 3 agosto e avrà un premio finale da record: 17,2 milioni di dollari.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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