Civilization 5: Das Bild dà per certa l’assenza delle religioni
Nell'ultimo mese si sono susseguite diverse voci sui nuovi contenuti di Civilization 5, il gioco di Sid Meier che per ogni edizione riserva sorprese sempre più nuove e realistiche. A parte però le novità, ogni versione di Civilization elimina alcune caratteristiche presenti nelle precedenti edizioni. Uno dei primi esempi lo ritroviamo in Civilization 1, dove la possibilità di sferrare un colpo ad una civiltà in rivolta poteva aprire scenari completamente nuovi e spaccare l'impero in due tronconi indipendenti, ognuno con il proprio leader. Nel secondo episodio questa simpatica e realistica variante già non c'era più.
Nel passaggio da Civilization 4 a Civilization 5 ciò che verrà perso, e chi scrive lo riferisce con rammarico, è l'identificazione di una data civiltà con una religione. A suo tempo, la contemplazione della religione nel quarto episodio aveva sollevato delle critiche più o meno condivisibili. Ad alcuni l'innovazione sembrava che rendesse il gioco troppo farraginoso, complesso e, per essere troppo realistico, finiva per essere irrealistico. Ad altri appariva addirittura come uno scempio, un'offesa arrecata alla religione del laicismo.
Ebbene, le voci che sono circolate questo mese sulla confessioni in Civilization 5 assumono particolare forza di giorno in giorno, se è vero che anche il quotidiano tedesco Das Bild dà per certa l'assenza delle religioni nell'ultimo episodio di Sid Meier: "Non ci saranno più religioni, né le loro estreme conseguenze sulla diplomazia".
Peccato: si poteva migliorare la rappresentazione delle diversità.