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Opinioni

Secondo David Polfeldt la scelta di ritardare Watch Dogs rappresenta un importante segnale per l’industria

Il direttore di Massive Entertainment, studio al lavoro su The Division, ha elogiato la scelta del distributore francese di ritardare l’uscita di Watch Dogs. Secondo Polfeldt questa presa di posizione rappresenta un importante messaggio agli sviluppatori.
A cura di Marco Paretti
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The Division

Lo sviluppo di Watch_Dogs ha cominciato a subire qualche scossone al termine dello scorso anno. Atteso inizialmente per la fine di novembre, i titolo Ubisoft è stato dapprima rimandato ad inizio 2014, in seguito spostato ad una data indefinita dell'anno e poi, finalmente, confermato per il 24 maggio 2014.
Questi continui ritardi hanno però creato una grossa discussione all'interno della community: è giusto annunciare una data irreale per poi modificarla più volte creando disagi nei preordini? La salute del gioco è a rischio? Riusciremo mai a giocare a Watch_Dogs? A rompere il silenzio è stato David Polfeldt, managing director di Massive Entertainment, studio al lavoro su un altro turbolento titolo Ubisoft: The Division.

Secondo Polfeldt la decisione di ritardare l'uscita del gioco rappresenta un importante messaggio a tutti gli sviluppatori first-party di Ubisoft e una coraggiosa decisione che in quale modo deve tranquillizzare gli studi che lavorano con il colosso francese. "È incredibilmente importante, per noi sviluppatori, sapere che il proprietario e il distributore sono pronti a prendersi rischi. E il ritardo di Watch_Dogs è stato un grosso rischio. Penso che le loro quote siano scese del 25% il giorno dell'annuncio" ha affermato Polfeldt durante un'intervista  "Ci vuole molto coraggio per affrontare una giornata come quella convincendosi di aver preso la decisione giusta. Quindi per noi rappresenta un importante messaggio, il quale ci fa capire che l'amministrazione è pronta a supportarci per farci raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati".
Obiettivo che, in soldoni, è rappresentato dal creare un gioco grandioso. "Questo è certamente il punto di arrivo ed è sicuramente meglio raggiungerlo in tempo" ha aggiunto Polfeldt "Ma se bisogna scegliere tra tempo e qualità, quest'ultima vincerà sempre".

The Division non ha una data d'uscita ufficiale e, stando alle varie dichiarazioni degli sviluppatori negli ultimi mesi, anche in questo progetto c'è un po' di confusione. Yves Guillemont, CEO di Ubisoft, ha annunciato che l'uscita del titolo cadrà con molta probabilità verso la fine del 2014, una dichiarazione che ha fatto sorridere alcuni dipendenti di Massive Entertainment, i quali pensano sia più ragionevole una pubblicazione nel corso del 2015.
Polfeldt ha rivelato che il team è sempre stato spinto ad innovare tutti gli elementi del gioco piuttosto che rispettare le scadenze, all'interno degli uffici si parla degli aspetti da migliorare, degli elementi innovativi e dello studio della concorrenza, mai delle scadenze e i "Non importa che sia perfetto, fatelo e basta". Un metodo di lavoro nobile, ma che comporta ritardi.

The Division è stato annunciato durante l'ultimo E3 nel 2013 ma, al di là di qualche informazione ed un incredibile video di gameplay, sono stati davvero pochi i dettagli trapelati sul gioco. Tutto quello che sappiamo è che ci ritroveremo all'interno di una New York in rovina e nel caos, nella quale sciacalli compiono indisturbati crimini e i cittadini cercano di sopravvivere. Noi vestiremo i panni di un agente della Divisione impegnato nel salvataggio di questi sopravvissuti, in un'esperienza che si pone a metà tra il singleplayer e il multiplayer.
Condito da alcune interessanti aggiunte al gameplay – come una avanzatissima companion app per tablet – e un comparto tecnico estremamente dettagliato, The Division è atteso come uno dei primi veri titoli next gen in grado di farci provare tutta la potenza delle nuove console. Un progetto ambizioso ma, visto l'approccio senza vincoli di tempo degli sviluppatori e di Ubisoft, ci sentiamo di dargli fiducia e attendiamo con ansia una prova con mano.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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