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Opinioni

Riot Games paga i nuovi assunti perché si licenzino entro i primi 60 giorni di lavoro

Gli sviluppatori di League of Legends offrono il 10% dello stipendio annuale per andarsene entro i primi 60 giorni di lavoro. La strategia per rafforzare il legame tra azienda e dipendente si ispira a quella della società Zappos, che nel 2009 ha offerto 2.000$ ai suoi dipendenti.
A cura di Marco Paretti
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Riot Games

Il nome Riot Games potrebbe non dirvi nulla, ma in realtà si tratta di uno degli sviluppatori più importanti del panorama videoludico, il quale negli ultimi anni è stato capace di far girare milioni e milioni di dollari tra eventi e campionati. Si tratta infatti della società dietro lo sviluppo di League of Legends, uno dei MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) più amati dai giocatori del genere.
I tornei di League of Legends – o LOL, come viene chiamato dagli addetti ai lavori – rappresentano ormai dei veri e propri eventi mondiali con montepremi da capogiro; si basti pensare che i vincitori si portano a casa diverse decine di migliaia di dollari e alcuni giocatori professionisti godono di uno "stipendio", tra vincite e sponsor, degno della serie A di qualsiasi altro sport. Quello che però sta succedendo all'interno dell'azienda può lasciare perplessi, soprattutto se osservato da un paese come il nostro.

Riot Games ha infatti creato un programma chiamato Queue Dodge all'interno del quale offre soldi ai nuovi assunti. L'azienda propone una grossa somma di denaro ai nuovi arrivati per andarsene, una strategia messa in atto per rafforzare il legame tra il singolo lavoratore e lo spirito aziendale: rifiutare significa credere nel progetto mettendolo davanti agli interessi personali. Secondo Riot Games i candidati vengono selezionati tramite rigorosi colloqui, i quali non sono però abbastanza per assicurare una scelta perfetta.
Tramite Queue Dodge l'azienda dà la possibilità ai nuovi assunti di lasciare il lavoro entro i primi 60 giorni, pagandoli il 10% del loro salario annuale. Questo significa che Riot Games può dare fino a 25.000$ a chi decide di andarsene.

Riot Games

"Non vogliamo spingere le persone ad andarsene, ma fornire una via d'uscita sicura" si legge nella nota che accompagna la decisione "Operiamo sulla base di determinati obiettivi, valori e passioni. Se qualcuno non è interessato in questi valori ci fa solo un torto e resta solamente per lo stipendio. Persone con la stessa cultura e gli stessi obiettivi sono più efficaci e ci permettono di servire meglio i giocatori. Abbiamo creato Queue Dodge per identificare immediatamente gli sbagli di valutazione in maniera aperta, positiva e costruttiva".
L'iniziativa si è ispirata al programma del negozio online Zappos, che nel 2009 aveva offerto 2.000$ ai suoi dipendenti per andarsene. Anche il colosso Amazon, dopo aver acquisito Zappos, ha continuato questa strategia offrendo diverse migliaia di dollari per licenziarsi e aumentando l'offerta di anno in anno: si parte da 2.000$, ai quali si aggiungono annualmente 1.000$ fino a raggiungere l'offerta massima di 5.000$.
"Vogliamo essere sicuri che i nostri dipendenti non siano qui solo per i soldi. Vogliamo che le persone lavorino con noi credendo nella nostra visione e facendo parte della nostra cultura".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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