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PS4 guaste, tutti i numeri a 72 ore dall’uscita della nuova console Sony

L’uscita di PS4 è stata accompagnata da diverse segnalazioni di console difettose. Sony ha commentato la vicenda ed intanto c’è chi parla di sabotaggio.
A cura di Matteo Acitelli
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Lo scorso 15 Novembre i giocatori dell'Nord America sono accorsi nei negozi di videogiochi per il Day One di PS4. Una giornata che segna l'avvio della nuova generazione di console, inaugurata per l'appunto da Sony con il lancio Americano della nuova console, che proseguirà il prossimo 22 Novembre con l'uscita di Xbox One e che si andrà a concludere, per il mercato italiano, con l'arrivo in Europa di PS4 fissato per il 29 Novembre.

L'uscita di PS4, che ha venduto 1 milione di esemplari nella sola giornata di lancio, è stata accompagnata da diverse segnalazioni di console difettose: chi si lamentava di problemi audio/video, chi ha rotto la PS4 mentre tentata di aggiornare Battlefield 4 da PSN. I problemi che si sono verificati sono stati dunque vari, c'é chi addirittura ha ricevuto la console rotta, senza riuscire ad accenderla.

Queste segnalazioni hanno subito fatto il giro del web attraverso forum, blog e social network e, per chiarire la situazione, Sony ha rilasciato un comunicato alla redazione di IGN in cui si esprime, attraverso un portavoce, sulle PS4 problematiche e mal funzionanti: "Alcuni utenti hanno segnalato alcuni problemi con PS4. Questa situazione rientrava nelle nostre aspettative, in generale comunque la maggioranza dei feedback su PS4 è estremamente positiva. Stiamo verificando ulteriori report ma attualmente possiamo tranquillamente affermare che le console guaste fanno parte di casi isolati nel complesso del lancio. Al momento il numero di segnalazioni di console problematiche si attesa intorno allo 0,4%."

Ad alimentare la situazione ci ha pensato un utente anonimo secondo il quale le PS4 difettose sarebbero dovute ad un sabotaggio organizzato da alcuni studenti-lavoratori che hanno preso parte ad un programma di studio/lavoro all’interno dello stabilimento Foxconn di Yantai per protestare contro le politiche aziendali che li vedeva coinvolti in turni e condizioni lavorative disumane.

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