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Nintendo vince la causa contro PC Box: “Non acquistate giochi pirata”

Nintendo ha annunciato che il Tribunale di Milano ha emesso una sentenza di primo grado nei confronti di un importatore e rivenditore locale (PC Box s.r.l.) per elusione di misure tecnologiche di protezione integrate nei sistemi Nintendo.
A cura di Marco Paretti
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Nintendo Sede

Nintendo ha annunciato che il Tribunale di Milano ha emesso una sentenza di primo grado nei confronti di un importatore e rivenditore locale (PC Box s.r.l.) per elusione di misure tecnologiche di protezione integrate nei sistemi Nintendo. Il Tribunale aveva richiesto un parere alla Corte di giustizia dell'Unione europea in merito a due questioni inerenti l'interpretazione delle disposizioni della legge europea sul copyright, le quali consentono ai titolari legittimi di implementare misure di protezione al fine di tutelarsi da episodi di pirateria. In breve, la Corte di giustizia europea ha fornito ai tribunali dei singoli paesi un riferimento per determinare se tali misure di protezione fossero adeguate e quindi conformi alla legge.

La sentenza emessa dal Tribunale coincide quindi con la prima applicazione da parte di uno Stato membro delle norme di orientamento della Corte di giustizia UE. Il Tribunale ha disposto che l'utilizzo primario di dispositivi come game copier e mod chip – nati per aggirare le contromisure tecnologiche – rappresenta un'elusione della protezione della console e ha l'obiettivo di consentire la riproduzione di giochi pirata. Con la sentenza, il Tribunale di Milano ha inoltre stabilito che le misure di sicurezza di Nintendo sono completamente adeguate e quindi tutelate dalla legge italiana sul copyright. PC Box è stata citata in giudizio perché distributrice di sistemi in grado di eludere i sistemi di sicurezza delle console Nintendo.

"Nintendo è lieta che tale sentenza sia coerente con una lunga serie di precedenti giuridici stabiliti da tribunali nazionali di alcuni Stati membri, come Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito" ha commentato l'azienda di Kyoto in una nota. "La sentenza è inoltre totalmente allineata a molteplici sentenze emesse dalla Corte di Cassazione italiana (sezione penale) a carico di rivenditori di dispositivi illegali per l'elusione di misure tecnologiche, così come a una recente sentenza della Corte di Appello di Firenze, che ha riconfermato una sentenza penale di primo grado a carico dei proprietari di PC Box". Importare e rivendere dispositivi illegali per l'elusione di misure tecnologiche, spiega Nintendo, è illegale ai sensi della legge italiana e i rivenditori possono dover affrontare condanne penali, sanzioni e pesanti risarcimenti. Nintendo consiglia ai suoi clienti di "non sovvenzionare la pirateria acquistando o rivendendo tali dispositivi".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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