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Nintendo: “La realtà virtuale non è divertente”

“La realtà virtuale non è divertente né social”. Sono le parole di Reggie Fils-Aime, presidente di Nintendo of America, che durante l’E3 di Los Angeles ha criticato la scelta di molte aziende di presentare soluzioni legate alla nuova tecnologia.
A cura di Marco Paretti
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Reggie fils-aime

La realtà virtuale e quella aumentata sono di sicuro tra gli argomenti più chiacchierati dell'E3 di quest'anno. La fiera videoludica più importante del mondo è stata letteralmente invasa da visori di ogni tipo: Oculus Rift, Project Morpheus, HoloLens, etc. Ogni azienda sembra essere pronta a proporre la propria soluzione in grado di sfruttare la nuova tecnologia. Eccetto una. Reduce da un'annata non proprio positiva e da una conferenza stampa da molti definita disastrosa, l'azienda di Kyoto si è espressa in merito alla realtà virtuale, definendola "poco divertente".

Un'uscita che stupisce, soprattutto perché la prima azienda a sperimentare questo tipo di tecnologia è stata proprio Nintendo con il Virtual Boy nel 1995. Un sistema a metà tra un Oculus Rift e un visore per il 3D, il Virtual Boy fu un flop: troppo caro e dotato di un catalogo di giochi ridicolo composto da soli 22 titoli. Per quanto riguarda la realtà aumentata, invece, l'azienda ha ottenuto un successo decisamente più ampio grazie agli esperimenti e ai minigiochi integrati all'interno della sua console portatile Nintendo 3DS. Eppure tutto ciò non è bastato a Nintendo per avere una visione ottimistica della tecnologia in questione.

"Riconosciamo la presenza del nuovo settore e abbiamo sperimentato con alcuni elementi per molto, molto tempo" ha spiegato Reggie Fils-Aime, presidente di Nintendo of America. "Crediamo che, per far sì che questa tecnologia compia dei passi avanti, debba diventare divertente e social. Non so dirvi cosa viene presentato ai consumatori in questi giorni, ma, stando a quanto visto finora, non è divertente né social. È solo un qualcosa di tecnologico". Un atteggiamento che Nintendo mostra ormai da diversi anni; l'azienda prima snobba le nuove tecnologie, poi si ricrede e le adotta con estremo ritardo. È stato così con le funzionalità online, con le caratteristiche tecniche della console casalinga e con il recente interesse nei dispositivi mobile. Una strategia che non sta facendo altro che peggiorare sempre più la situazione dell'azienda nel settore videoludico.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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