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I figli del ribelle Savimbi fanno causa a Call of Duty: “Rappresentato come un barbaro”

La famiglia di Jonas Savimbi, leader dell’Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola, ha portato Activision in tribunale a causa dell’immagine che il gioco Call of Duty: Black Ops II mostra del ribelle morto nel 2002.
A cura di Marco Paretti
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jonas savimbi call of duty

La famiglia di Jonas Savimbi, leader dell’Unione Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola, ha portato Activision in tribunale a causa dell'immagine che il gioco Call of Duty: Black Ops II mostra del ribelle morto nel 2002. Tre dei figli di Savimbi, ora residenti in Francia, hanno contestato il fatto che il titolo rappresenti il padre come un barbaro. Come risarcimento, la famiglia chiede 1 milione di euro in danni da parte della divisione francese di Activision Blizzard. Savimbi ha guidato la rivolta contro il governo dell'Angola e il suo partito di maggioranza, il Movimento Popolare di Liberazione dell'Angola.

Il ribelle è stato ucciso in battaglia nel 2002. Appoggiato dal governo americano e dall'ex Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan – ma anche da Unione Sovietica e Cuba -, Savimbi è sempre stato una figura controversa; la guerra civile ha comportato la morte di 500 mila persone e ha obbligato milioni di cittadini a lasciare le proprie case. Nella prima missione di Call of Duty: Black Ops II, i giocatori devono aiutare Savimbi in una battaglia contro le forze del Movimento Popolare di Liberazione dell'Angola. In questa sezione il leader dei ribelli è mostrato mentre incita le sue truppe da un camion, lanciagranate alla mano.

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L'avvocato dei tre figli, Carole Enfert, ha accusato Activision di aver rappresentato Savimbi come un "folle che vuole uccidere tutti". Un'accusa bizzarra, anche perché nel gioco l'uomo non rappresenta il nemico – ruolo ricoperto da Raul Melendez, un personaggio immaginario interpretato nella versione italiana da Giancarlo Giannini – ma un alleato del protagonista. Activision ha rifiutato le accuse rispondendo che il gioco rappresenta Savimbi come un "brav'uomo e per quello che era, un combattente che ha lottato contro il Movimento Popolare di Liberazione dell'Angola".

Non è la prima volta che Activision si ritrova a rispondere ad accuse di diffamazione. Nel 2014 lex dittatore di Panama Manuel Noriega ha trascinato Activision in tribunale a causa dell'apparizione della sua versione digitale nello stesso Call of Duty: Black Ops 2. Al tempo, Noriega accusò Activision di aver utilizzato la sua immagine per aumentare la popolarità e i guadagni del gioco senza il suo consenso. In Black Ops 2 Noriega rappresenta il personaggio principale della missione "Soffri con Me", nella quale i giocatori devono rintracciarlo all'interno della giungla appena fuori da Panama. La denuncia, depositata in un tribunale di Los Angeles dai legali dell'ormai 81enne Noriega, accusava Activision di abuso palese, sfruttamento illegale e appropriazione indebita al fine di un guadagno economico della sua immagine all'interno della missione.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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