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Candy Crush acquista i diritti sulla parola “caramella”

King.com, società che distribuisce Candy Crush Saga, il noto puzzle game dedicato ai dolcetti, dopo quasi un anno di trattative è riuscita ad ottenere il copyright sulla parola “Candy” con tutti i relativi diritti d’utilizzo.
A cura di Matteo Acitelli
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King.com, società fondata dall'italiano Riccardo Zacconi che distribuisce Candy Crush Saga, il noto puzzle game dedicato ai dolcetti che negli ultimi mesi è diventato un vero e proprio must per gli utenti di Facebook, iOS e Android, dopo quasi un anno di trattative, è riuscita ad ottenere il copyright sulla parola "Candy" con tutti i relativi diritti d'utilizzo.

Lo United States Patent and Trademark Office ha quindi approvato la richiesta di King.com che d'ora in avanti potrà sfruttare la parola "caramella" in esclusiva, realizzando oltre ai videogiochi ed applicazioni, un vero e proprio brand per software, servizi educativi e abbigliamento. Naturalmente il business core della società inglese resta il mondo delle app mobile ed è proprio per questo che i responsabili di King.com si sono già attivati per far rimuovere dai vari store tutte le applicazioni contenenti la parola "Candy" nel titolo. L'alternativa per i concorrenti è quella di pagare i detentori dei diritti per una concessione o comunque dimostrare che l'app/gioco non violi il marchio.

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La scelta da parte dell'ufficio marchi e brevetti statunitense di cedere in esclusiva un termine generico quale "caramella" non poteva non generare discussioni. Come ad esempio lo sviluppatore Benny Hsu che è stato contattato per rimuovere la sua app "All Candy Casino Slots – Jewel Craze Connect: Big Blast Mania Land" che ha commentato la vicenda affermando che "È tutto così ridicolo" e, contattando l'ufficio legale di King.com per avere chiarimenti, ha ricevuto come risposta: "L'icona dell'app Candy Slots contiene la parola Candy, marchio di nostra proprietà. Questo equivale a contraffazione e rischia di portare confusione nei consumatori e danni al nostro marchio. L'aggiunta del termine ‘slot' non fa nulla per ridurre il rischio di confusione".

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