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Call of Duty, il Pentagono assume uno sviluppatore del gioco come consulente

Dave Anthony è uno dei creatori di Call of Duty, serie di successo prodotta dal colosso Activision. Da oggi sarà anche membro di un nuovo progetto del Pentagono che punta a prevedere in maniera più creativa i possibili attacchi terroristici diretti all’America.
A cura di Marco Paretti
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Dave Anthony Pentagono

È facile pensare che i videogiochi di guerra si ispirino alla realtà, ma non sempre si può dire lo stesso del contrario. Vero, ma non questa volta. Secondo un recente report, il Pentagono avrebbe assunto uno degli sviluppatori di Call of Duty – acclamata serie di videogiochi basata su conflitti passati e futuri – per comprendere meglio quali potrebbero essere gli scenari di guerra futuri.
La ragione principale sarebbe che, con tutta la disponibilità economica dell'America, il paese sta facendo ben poco per pensare creativamente a quelle che potrebbero essere le minacce del 21esimo secolo. Dave Anthony, uno dei creatori del franchise, si unirà ad altri autori, scrittori e figure dell'intrattenimento in un'iniziativa chiamata "The Art of Future War Project" che verrà lanciata la prossima settimana.

L'idea è arrivata proprio dal videogioco, quando l'ex ufficiale del Pentagono Steven Grundman ha osservato il figlio giocare a Call of Duty: Black Ops II, la cui storia fittizia si svolge nel 2025 e vede scontrarsi la Cina e gli Stati Uniti. "È rimasto estremamente colpito dal realismo della nostra visione di un potenziale conflitto futuro" ha spiegato Anthony.
Secondo lo sviluppatore il gioco stesso è stato partorito da diverse menti creative, tra le quali troviamo lo sceneggiatore di Batman David Goyer e l'ex marine Oliver North. Anthony pensa che il Pentagono possa davvero beneficiare di una visione più creativa, soprattutto perché l'America non si sta preparando nemmeno per le minacce più reali ed immediate, nascondendosi dietro scuse banali ed insensate.

Dave Anthony Pentagono

"Sono convinto che la prospettiva di questi artisti sia fondamentale, soprattutto perché diversa dalla linea di pensiero che finora ha guidato il Pentagono" ha affermato Grundman "Un elemento che mi ha colpito particolarmente è stata la combinazione estremamente curata di elementi reali e fittizi". Anthony apparirà pubblicamente a Washington oggi, dove terrà una presentazione del progetto con alcuni esempi.
Uno di questi ricostruirà l'attacco del 2008 a Mumbai ambientandolo però a Las Vegas e mostrando le modalità e le possibili contromisure da mettere in atto in caso di un attacco terroristico coordinato. Secondo Anthony il lavoro del governo è simile a quello di un'azienda multimiliardaria come Activision – produttrice della serie Call of Duty – nel senso che entrambe lavorano sotto un'enorme pressione e con molti elementi che richiedono la massima attenzione.

Anthony crede che l'attuale pensiero dell'esercito americano sia ormai antiquato e limitante quando vanno prese decisioni coraggiose e rischiose. L'unico modo per porre rimedio a questa situazione, secondo lo sviluppatore, è non solo analizzare tutti gli attacchi già avvenuti, ma anche lavorare di fantasia cercando di anticipare la prossima mossa dei terroristi.
"Il problema è che difficilmente il prossimo attacco sarà identico a quelli precedenti" ha continuato Anthony "Persino l'attuale campagna islamica di Obama è incapace di predire come e quando i terroristi colpiranno ancora. Penso sarà il nuovo 11 settembre."

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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