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Buon compleanno Pacman: la storia e le curiosità del gioco più famoso di tutti i tempi [VIDEO]

La storia del gioco arcade più famoso del mondo, nato il 22 maggio del 1980 e che in 34 anni è riuscito a entrare nell’olimpo dei videogiochi, diventando uno dei titoli più amati e conosciuti di tutti i tempi.
A cura di Dario Caliendo
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Esattamente il 22 maggio 1980, ben trentaquattro anni fa, PacMan faceva il suo debutto nelle sale giochi giapponesi. Ideato e sviluppato da Tohru Iwatani, che mai all'epoca avrebbe immaginato diventare parte della storia dei videogiochi con uno dei titoli più popolari e amati al mondo, fu pubblicato per la prima volta dalla Midway Games e divenne per diversi anni la mascotte della Namco, la famosissima software house di cui Iwatani era uno sviluppatore.

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Nato da una pizza

Proprio così. L'ispirazione che ha portato in vita il gioco più famoso di tutti i tempi è nata mentre il suo sviluppatore stava guardando una pizza a cui mancava uno spicchio. Di li a poco l'idea e grazie ad un team di otto sviluppatori fu creato il videogame in meno di un anno.

Dall'ispirazione al nome ci volle poco: in pochi sanno che nel 1980, la prima versione del gioco si chiamava Puckman, che in giapponese significa proprio aprire e chiudere la bocca e che rappresenta essenzialmente la semplicità e l'immediatezza del titolo, che ad oggi è uno dei pochi giocabili ancora con una sola mano.

I 300.000 giochi venduti in 7 anni e le critiche relative ai bug

Il successo del gioco fu immediato. Dal 1980 al 1987 furono venute oltre trecentomila macchine da gioco, che all'epoca venivano prevalentemente utilizzate nei bar o nelle sale giochi. Era un vero e proprio record, che però fu accompagnato da una serie di critiche e polemiche relative all'intelligenza artificiale che gli sviluppatori avevano dato agli acerrimi nemici del protagonista: nelle prime versioni del gioco infatti, i fantasmini presenti nel labirinto si spostavano sempre nelle stesse direzioni, rendendo il gioco troppo facile da terminare.

Non ci volle molto che Iwatani e soci corressero il problema e ottimizzarono i movimenti dei temuti fantasmini: nelle versioni successive del gioco diventavano sempre più intelligenti e difficili da sconfiggere, grazie all'introduzione di uno schema aleatorio per i movimenti che diede una "personalità" a ognuno dei quattro fantasmi

Il livello 256

Teoricamente PacMan è un gioco infinito, ma arrivati al duecentocinquantaseiesimo livello succede l'inaspettato: a causa di un bug relativo al metodo di calcolo esadecimale utilizzato per sviluppare il gioco, il livello 256 è da molti considerato come l'ultimo giocabile perchè è proprio a questo punto del gioco che la scena cambia sostanzialmente. Il tutto è causato da un problema nella funzione che disegna la frutta nella barra inferiore dello schermo, proprio la porzione di interfaccia dove appare l'indicazione del livello corrente.

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Non si sa se qualcuno sia mai riuscito a compiere tale impresa e arrivare al livello 256, sembra però che nel dicembre del 1982, Jeffrey R. Yee (all'epoca aveva 8 anni), abbia totalizzato il punteggio di 6.131.940 punti, tanto da ricevere anche il plauso dell'allora presidente americano Ronald Reagan. Se ciò fosse vero, il calcolo del punteggio massimo realizzabile, collezionando tutti i bonus, implicherebbe il superamento della soglia dei 255 livelli.

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